I nuovi orizzonti di efficienza energetica e rinnovabili

Efficienza energetica e fonti rinnovabili sono chiamate ad avere un ruolo fondamentale nella riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici. Sempre più sarà richiesto un uso razionale e integrato delle risorse, a partire dall’energia, a tutti i livelli. Le politiche sono chiamate a favorire questa trasformazione di prodotti, servizi e stili di vita, facilitando gli investimenti nel settore attraverso una visione di lungo periodo. Una sfida impervia visti gli interessi in gioco delle parti legate alle fonti tradizionali e la necessità di scrollarsi di dosso il modo di pensare che ci ha accompagnato per decenni, basato sull’ignorare il conto salato che un uso spinto delle risorse avrebbe prima o poi presentato. Di seguito qualche considerazione sulle attuali politiche e sulla necessità di cambiare il modello di governance di questo Paese.

Pubblicato su: Il Pianeta Terra di marzo.

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Politica energetica fra 2030 e Leopolda

Renzi e l’Europa promuovono una politica energetica contraddittoria e ancorata a vecchie logiche basate sugli idrocarburi. Il futuro sarà anche l’inizio, ma il presente sa tanto di lontano passato.

Mentre scrivo Renzi sta tenendo il suo discorso alla Leopolda, e pochi minuti fa ha parlato di energia, di campi di idrocarburi in Mozambico, di tentativo del PD di ridare una politica energetica seria a Italia ed Europa. È uno dei primi temi che ha toccato e nei discorsi importanti non l’ha mai trascurato.

Tre giorni fa il Consiglio europeo ha scelto gli obiettivi al 2030 del nuovo Pacchetto clima-energia. Dal 20-20-20 si passa al 40-27-27, ossia alla riduzione del 40% delle emissioni climalteranti e all’aumento del 27% di fonti rinnovabili ed efficienza energetica (quest’ultimo nuovamente non vincolante, ripetendo l’errore del pacchetto precedente). Un risultato salutato come positivo solo da Governo e Confindustria.

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Forum degli energy manager a Smart energy expo

La FIRE ha organizzato a Verona, in collaborazione con EKN e Verona Fiere nell’ambito di Smart energy expo la seconda edizione del Forum degli energy manager, quest’anno con un profilo internazionale. L’incontro ha visto la partecipazione di relatori internazionali che hanno illustrato il quadro legislativo comunitario, le tendenze di mercato e una serie di buone pratiche sull’energy management.

Fra i temi emersi, oltre alle opportunità per il sistema Paese e per imprese e consumatori collegate all’efficienza energetica, il ruolo centrale che gli energy manager possono giocare. Le esperienze nazionali e internazionali dimostrano come la produttività degli energy manager, unita alla capacità di vedere l’efficienza energetica come parte integrante del core business aziendale, siano armi vincenti per conseguire risultati considerevoli in pochi anni.

Di seguito la mia presentazione introduttiva al Forum e le video interviste rilasciate a Canale Energia e Tekneco.

Atti del Forum disponibili nella Pressroom FIRE. Una versione italiana della presentazione è disponibile sul post legato all’Energy Summit del Sole24Ore.

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Efficienza priorità politica, o così dovrebbe essere

L’intervista rilasciata a e7, il settimanale di Quotidiano energia sull’efficienza energetica alla luce del recepimento della direttiva europea e del D.L. 91/2014 sul contenimento della spesa energetica.

Pubblicato su: http://e7.quotidianoenergia.it/e7/e7del20140709/

Partiamo con una nota positiva. Questo decreto ha il merito di creare un quadro completo dell’efficienza energetica, che concettualmente aiuta ancor di più a mettere in evidenza questo settore giovando al mercato, in generale, e alla diagnosi energetica, in particolare.

Il provvedimento, però, qui si ferma. Al di là dei limiti intrinsechi della direttiva recepita (troppo pervasiva e ingombrante nel richiedere una grande mole di dati e nell’introdurre procedure troppo inutilmente complesse) al Governo è mancato il coraggio di andare oltre.

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Non toccate quel pannello

Mini-intervista sulla pagina Economia dell’Espresso del 19 giugno.

La rivista è disponibile cliccando qui.

La bolletta energetica costa troppo perle imprese medio-piccole? Ormai da tempoil premier Matteo Renzi ha promesso un provvedimento “spalma incentivi”, in grado di produrre un taglio dei costi pari al 10 per cento. L’idea è quella di spalmare l’incentivo promesso ai produttori dienergia fotovoltaica – e il loro relativo costo in bolletta – su 27 anni anziché sui 20 attuali, costringendo i tanti che hanno accettato la sfida di diventare produttori a rifare i conti necessari per rientrare degli investimenti iniziali. Dario Di Santo,presidente della Fire (Federazione Italianaper l’uso razionale dell’Energia), giudica però il provvedimento «poco sensato», perché non porterebbe alcun vantaggio sensibile e metterebbe in difficoltà chi lavora nel settore: «È vero che sono stati dati incentivi a casaccio negli scorsi anni, ma una misura retroattiva adesso non mi sembra saggia», dice. E aggiunge: «Vista la nostra dipendenza energetica dall’estero, non si può far altro che passare per una maggiore diffusione delle fonti rinnovabili».La battaglia è solo all’inizio.