Politiche per riqualificare gli edifici

mappa comunità energetiche

Si è parlato della nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici e di opportunità di intervento al convegno sulle politiche per riqualificare gli edifici organizzato da FIRE in collaborazione con GBC Italia e il Coordinamento FREE. L’obiettivo è promuovere un piano di ristrutturazione ampio per gli immobili. Una grande opportunità di investimento per rilanciare il settore delle costruzioni, migliorare i nostri immobili sotto il profilo energetico, ambientale, della sicurezza e della salubrità. Nella mia presentazione parlo delle politiche esistenti per la riqualificazione degli edifici e delle modifiche in discussione a livello comunitario.

Negli ultimi giorni si è molto dibattuto, come al solito anche a sproposito, della proposta di modifica della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici in discussione a Bruxelles. In particolare ha destato dibattiti accesi la previsione di riqualificare obbligatoriamente tutti gli immobili – a parte alcune eccezioni – entro il 2030 in classe E ed entro il 2033 in classe D. Si passa da chi ha dipinto ciò come una patrimoniale, il che non ha senso, trattandosi di investimenti che oggi possono avere un tempo di ritorno inferiore ai dieci anni con gli incentivi disponibili. D’altra parte nel nostro Paese, caratterizzato da fasce climatiche molto diverse e un parco edifici che spazia da quelli medievali a quelli realizzati fra gli anni Sessanta e Settanta, non prevedere esenzioni per gli edifici in zona climatica A, B e C e per quelli antichi, seppur non di pregio storico-architettonico, non avrebbe senso.

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Diamo spazio all’efficienza energetica

FIRE energy efficiency first

L’uso razionale dell’energia merita decisamente più attenzione, pena l’impossibilità di ottenere un’inversione apprezzabile delle emissioni di CO2 nel breve termine, nonché la difficoltà di conseguire quella riduzione della domanda energetica che sola può offrire una risposta strutturale al caro energia. In questo articolo, pubblicato sulla rivista Qualenergia di settembre-ottobre 2022, cerco di illustrare come dare spazio all’efficienza energetica. Sì, sono un po’ in ritardo, ma lo scorso anno ho fatto fatica a stare dietro al mio blog. Quanto scritto rimane valido, e può essere visto come un’espansione dell’articolo sui suggerimenti al governo pubblicato su Gestione Energia per Natale. Buona lettura!

Per anni ho cercato, attraverso le iniziative condotte con FIRE, di sensibilizzare la politica e le imprese (queste con maggiore successo) sull’importanza di usare bene l’energia per svariati motivi. Quelli ambientali, certo, come la mitigazione del cambiamento climatico e la riduzione dell’inquinamento. Ma anche quelli economici, in un quadro che avrebbe necessariamente portato a un aumento dei prezzi e favorito le imprese e gli enti capaci di investire in questo ambito e nella creazione di prodotti e servizi a impatto energetico e ambientale ridotto. 

D’altra parte, l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) nei suoi scenari ha sempre individuato nell’uso razionale dell’energia l’unica risposta al tema della decarbonizzazione dell’economia (in parole più semplici, anche se meno corrette, della riduzione della CO2). Tema che i continui eventi climatici avversi hanno mantenuto in primo piano nonostante il costo alle stelle di gas ed elettricità. A tale proposito, nel rapporto Net zero by 2050 la IEA ha evidenziato la necessità di cambiare passo: trova infatti un ruolo crescente e fondamentale la riduzione delle emissioni legata al cambiamento degli stili di vita e dei modelli di business insieme all’efficienza energetica da sostituzione tecnologica e all’adozione di fonti rinnovabili. 

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Qualche suggerimento energetico per il nuovo Governo

Il testo dell’intervista pubblicata sull’ultimo numero della rivista Gestione Energia, con qualche suggerimento energetico per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento, senza dimenticare le ragioni per cui l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili dovrebbero essere una priorità e sono utili per il Paese. Non mancano le prime azioni che dovrebbero considerare le imprese per rispondere al caro energia e le attività di supporto messe in campo da FIRE.

Cosa dovrebbe fare il nuovo governo per spingere l’efficienza energetica?

Anzitutto riconoscere che è saggio, utile e conveniente promuovere con forza l’uso razionale dell’energia. Senza una visione in tal senso l’efficienza energetica rimarrà politicamente confinata a qualche comunicato o interrogazione, senza produrre effetti consistenti. Vale dunque la pena cominciare col dire perché conviene fare dell’efficienza energetica una priorità:

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Le sfide energetiche per il nuovo Governo

il mare incontra la terra (c) Dario Di Santo

Beh, siamo arrivati all’agognata pausa estiva, che spero riuscirete a sfruttare per ritemprarvi un po’ e per staccare la spina dal quotidiano. Un augurio anche a chi è impossibilitato a muoversi, per problemi personali o di altro tipo, affinché possa comunque trovare sollievo. Come avrete notato, negli ultimi giorni ho ripopolato il mio blog, negletto per oltre tre mesi a causa del troppo lavoro, mischiato a poca voglia di sottrarre il tempo libero alla famiglia e agli hobby. In attesa di riposarmi un po’, condivido l’articolo pubblicato sull’ultima newsletter FIRE, dedicato alle sfide energetiche che attendono il nuovo Governo. 

Ci troviamo a fronteggiare sfide importanti per il nostro Paese sul fronte dell’energia. Cambiamenti radicali che ci accompagneranno nei prossimi decenni e in cui l’uso razionale delle risorse e le fonti rinnovabili occuperanno una parte cospicua. Sarebbe bello poter giocare da leader su questi fronti, ma conviene essere realisti e tenere a mente le risorse disponibili, per evitare di ripetere gli errori del passato. Un approccio dissennato che ci ha prima gravato di oneri consistenti e poi privato dei possibili ritorni economici, mettendo in difficoltà le imprese nate e cresciute grazie ai generosi incentivi. Misure retroattive che hanno colpito soprattutto conto energia, certificati verdi e certificati bianchi. Continue reading →

ISO 50001: l’SGE promette risultati e funziona

DOE: ISO 50001

I risultati emersi dall’indagine FIRE-CEI-CTI condotta a maggio e giugno 2016 e quanto emerso da alcune esperienze all’estero nella presentazione introduttiva alla conferenza FIRE sui sistemi di gestione dell’energia.

I sistemi di gestione dell’energia collegati alla norma ISO 50001 sono uno strumento fondamentale per aiutare le imprese a collegare core business e sostenibilità, in quanto investono nel tempo tutta l’organizzazione nella gestione delle risorse. Una ricerca dell’Harvard Business School mostra come le imprese che hanno investito su ambiente, aspetti sociali e governance in modo intelligente abbiano ottenuto dagli anni novanta ad oggi consistenti miglioramenti in termini di aumento del valore delle proprie azioni.

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