Articolo scritto per Qualenergia sulle novità introdotte per il meccanismo dei certificati bianchi in seguito all’emanazione del D.M. 21 maggio 2021. Diversi gli aspetti positivi volti a stimolare la presentazione di progetti, ma molto dipenderà dall’applicazione pratica delle modifiche e dalla rapida pubblicazione degli strumenti di supporto.
Premessa
L’efficienza energetica è uno dei pilastri della decarbonizzazione, dunque deve essere una priorità nelle politiche. Come ben ha compreso la Commissione europea, che ha introdotto nel Pacchetto energia clima il principio energy efficiency first per sottolinearne l’importanza e la necessità di non dimenticarcela per strada (vedere a tale proposito la nuova Raccomandazione C(2021)7014 del 28 settembre 2021). L’urgenza di intervenire per mitigare il cambiamento climatico ci impone di ripensare il modo in cui consumiamo l’energia e di diventare più virtuosi.
È dunque fondamentale che la politica supporti l’uso razionale dell’energia attraverso le leggi e le azioni che può mettere in campo. Il meccanismo dei certificati bianchi doveva essere la politica principale sotto questo punto di vista. Sebbene le scelte che ne hanno accompagnato lo sviluppo negli anni abbiano portato a un ridimensionamento delle ambizioni iniziali, rimane uno degli schemi più longevi e prolifici. Il solo, peraltro, in cui i risparmi energetici sono in buona parte realmente misurati e non solo stimati.
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