Gestione dell’energia, certificati bianchi ed energy manager

FIRE Grande industria efficiente

Di seguito l’intervista rilasciata per la rivista Cuoreeconomico in cui affronto i temi della gestione dell’energia, dei certificati bianchi e degli energy manager. Buona lettura!

Quale ruolo può rivestire la gestione dell’energia nella risposta all’attuale crisi energetica in atto? Come va declinato al meglio per promuovere la competitività delle imprese? Le aziende hanno compreso l’importanza di questi temi?

Se l’energia costa molto, ridurne la domanda tramite l’efficienza energetica, l’adozione di fonti rinnovabili e la cogenerazione (produzione combinata di elettricità e calore/freddo) non può che essere la migliore soluzione. L’unica strutturale e in grado di offrire garanzie sui costi di approvvigionamento nel medio lungo periodo. Non a caso nei nostri recenti eventi, ad esempio nell’ambito della presentazione del rapporto annuale FIRE sugli energy manager, abbiamo mostrato esempi di imprese ed enti che hanno affrontato questa fase di crisi decisamente meglio grazie agli interventi avviati negli ultimi anni.

Peraltro un aumento dei prezzi dell’energia nel tempo era prevedibile, e in FIRE avevamo più volte messo in guardia le imprese, per una serie di motivi: siamo diventati 8 miliardi di persone su un Pianeta già spremuto oltre le capacità di rinnovare le proprie risorse, affrontiamo una crisi climatica senza precedenti, che richiede una radicale trasformazione energetica (e dunque di prodotti e servizi, modelli di business e stili di vita), e abbiamo necessità di creare un sistema economico e sociale più equo e sostenibile. L’unica risposta, anche negli scenari dell’Agenzia internazionale dell’energia, è l’uso razionale dell’energia.

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Efficienza energetica ed elettronica di potenza

Le interviste realizzate insieme a Maurizio Melis per l’Innovation hub di DHC Europe sul tema dell’efficienza energetica e dell’elettronica di potenza. Un’occasione per parlare dell’importanza di usare meglio l’energia, degli energy manager, e di elettrificazione dei consumi.

Le domande poste nell’intervista: Quanto ci giochiamo rispetto alla transizione energetica sul pilastro dell’efficienza? Quanta energia sprechiamo e quali obiettivi si è posta l’Italia in merito? Qual è la situazione di una figura come quella dell’Energy Manager in Italia? Qual è l’importanza dell’elettrificazione nello spingere ad un utilizzo più razionale dell’energia e quale il peso che le nuove tecnologie basate sull’elettronica di potenza hanno sull’efficienza energetica?

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Energy manager e gestione dell’energia nella P.A.

Caro energia nella P.A.: molto si può fare – e si sarebbe potuto fare – grazie agli energy manager e alla gestione dell’energia. L’articolo sintetizza gli aspetti principali relativi al ruolo degli energy manager e alle azioni attivabili in corrispondenza della nomina di questa figura. Articolo scritto per il Rapporto Annuale FPA.

L’efficienza energetica, combinata con l’adozione di fonti rinnovabili, rappresenta lo strumento principale per ridurre le bollette delle amministrazioni pubbliche e contenere le emissioni di gas climalteranti. Il contrasto al cambiamento climatico, insieme alla riduzione dell’esposizione ai prezzi di elettricità e combustibili e alla garanzia dei vari servizi essenziali fondati sull’uso dell’energia – quali comfort, salute, sicurezza, acqua, beni di prima necessità, mobilità, etc. – sono fra le principali ragioni per cui un’amministrazione dovrebbe intervenire migliorando l’uso di questa risorsa.

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Gestione dell’energia nella P.A.: come agire

L’emergenza climatica, sempre più evidente sia nell’esperienza diretta che nei rapporti dell’IPCC (International Panel on Climate Change), chiama tutti noi a una gestione efficiente e intelligente delle risorse disponibili. La crisi dei prezzi energetici ha evidenziato ancora di più quanto intervenire con interventi di riqualificazione energetica sia fondamentale e prioritario in tutti i settori. L’articolo, pubblicato su forumpa.it affronta il tema della gestione dell’energia nella P.A., illustrando le opportunità di intervento e gli elementi principali di un piano di azione.

L’efficienza energetica, combinata con l’adozione di fonti rinnovabili, rappresentano la leva principale per contenere le emissioni di gas serra. E l’amministrazione pubblica gioca un ruolo fondamentale in tale percorso, in quanto unisce un ruolo privatistico (la gestione del proprio parco immobiliare e delle proprie utenze tecniche) e uno pubblico (pianificazione e regolazione a livello territoriale, informazione e ruolo esemplare, gestione delle risorse per la promozione della green economy e per il contrasto alla fuel poverty). 

Un’efficiente gestione dell’energia consente di ridurre la spesa energetica in modo strutturale, con opportunità di riduzione che possono stimarsi fra il 20% e il 40% dei costi energetici di un ente locale. Il beneficio indotto non produce solo una riduzione della spesa pubblica, liberando risorse per altri scopi, ma benefici non energetici quali riduzione delle emissioni climalteranti e nocive, aumento della sicurezza e del benessere degli occupanti degli edifici (funzionari pubblici, alunni e studenti, visitatori, etc.). L’uso razionale dell’energia porta inoltre con sé un’alta intensità occupazionale (coinvolge produttori di tecnologie, società di servizi, installatori e manutentori, progettisti e studi tecnici), contiene la dipendenza dall’estero e diminuisce i rischi sulle forniture, produce un sentimento positivo fra cittadini e imprese. Promuoverla è dunque una priorità che va oltre l’attuale (e si teme duratura) congiuntura sfavorevole dei prezzi.

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Che scenari per l’efficienza energetica?

strada pixabay

Alcune considerazioni sull’efficienza energetica, a partire dagli scenari per arrivare alle prospettive legate a questa fase critica. Possiamo fare molto, ma dobbiamo ritrovare il legame con la realtà e ricordarci che le persone sono fondamentali per il cambiamento. L’articolo è stato pubblicato su RiEnergia.

Quando si parla di scenari, in genere si allegano un po’ di grafici e di dati, corredati da commenti, in grado di dirci dove andremo a parare nel medio-lungo periodo. Si tratta di informazioni utili per cercare di ragionare sulle dinamiche di mercato e sulle necessità di investimento e/o cambiamento, ma vanno sempre presi con le dovute cautele, visto che le assunzioni su cui si basano le tendenze e le trasformazioni sono sempre oggetto di profonde revisioni nel tempo. 

Se parliamo di efficienza energetica, gli scenari ufficiali a disposizione sono quelli del PNIEC 2019, largamente superati dall’evoluzione della legislazione comunitaria e dei mercati. RSE nel 2021 ha prodotto nuovi scenari non definitivi per tenere conto dell’obiettivo di riduzione delle emissioni al 55%, che prevedono una riduzione dei consumi dai 104 Mtep del PNIEC a 96 Mtep, partendo dai 116 Mtep del 2018. Tale risultato è stato ottenuto con un’ulteriore riduzione delle fonti fossili, un aumento delle fonti rinnovabili termiche, un incremento dell’elettrificazione degli utilizzi e, ovviamente, una minore domanda di energia tramite trasformazioni degli usi finali ed efficienza energetica. Anche queste previsioni sono largamente superate dall’evoluzione dei mercati (prezzi energia e materie prime, difficoltà logistiche, mutamento degli scenari di globalizzazione), oltre ad apparire tutt’altro che facili da conseguire sulla base dell’andamento dei consumi finali negli ultimi anni, a dispetto della crisi pandemica. 

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