Di seguito l’intervista rilasciata per la rivista Cuoreeconomico in cui affronto i temi della gestione dell’energia, dei certificati bianchi e degli energy manager. Buona lettura!
Quale ruolo può rivestire la gestione dell’energia nella risposta all’attuale crisi energetica in atto? Come va declinato al meglio per promuovere la competitività delle imprese? Le aziende hanno compreso l’importanza di questi temi?
Se l’energia costa molto, ridurne la domanda tramite l’efficienza energetica, l’adozione di fonti rinnovabili e la cogenerazione (produzione combinata di elettricità e calore/freddo) non può che essere la migliore soluzione. L’unica strutturale e in grado di offrire garanzie sui costi di approvvigionamento nel medio lungo periodo. Non a caso nei nostri recenti eventi, ad esempio nell’ambito della presentazione del rapporto annuale FIRE sugli energy manager, abbiamo mostrato esempi di imprese ed enti che hanno affrontato questa fase di crisi decisamente meglio grazie agli interventi avviati negli ultimi anni.
Peraltro un aumento dei prezzi dell’energia nel tempo era prevedibile, e in FIRE avevamo più volte messo in guardia le imprese, per una serie di motivi: siamo diventati 8 miliardi di persone su un Pianeta già spremuto oltre le capacità di rinnovare le proprie risorse, affrontiamo una crisi climatica senza precedenti, che richiede una radicale trasformazione energetica (e dunque di prodotti e servizi, modelli di business e stili di vita), e abbiamo necessità di creare un sistema economico e sociale più equo e sostenibile. L’unica risposta, anche negli scenari dell’Agenzia internazionale dell’energia, è l’uso razionale dell’energia.
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