Osservazioni sul fotovoltaico basate sulla nuova piattaforma TERNA

generazione elettrica in tempo reale

La disponibilità dei dati è fondamentale per capire come cambia il sistema elettrico e come aumentare nei prossimi anni la quota di fonti rinnovabili non programmabili. Terna ha da poco avviato una nuova piattaforma di condivisione dei dati di carico e generazione che rappresenta un buon passo avanti rispetto al passato. Nell’articolo seguente, scritto con Giuseppe Tomassetti di FIRE, abbiamo provato a fare qualche prima considerazione sul fotovoltaico, soluzione fondamentale nell’ambito del processo di trasformazione del sistema elettrico.

Pubblicato su Staffetta Quotidiana.

Da pochi giorni nel sito di Terna è aperta una piattaforma che mette a disposizione degli operatori i dati orari della domanda sulla rete elettrica e del contributo che le varie fonti di energia danno alla sua copertura, in forma di grafico, a partire dal 2015. I grafici possono essere giornalieri, mensili, annuali o per un periodo selezionato, a seconda del tipo di informazioni richieste (e.g. la domanda di energia, il contributo alla generazione di ciascuna delle diverse fonti e degli autoconsumi, i flussi sulle reti). La figura di copertina consente, ad esempio, di verificare il contributo delle diverse fonti e, finalmente, dell’autoconsumo, sulla generazione il 25 luglio 2019.

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Smart cities and smart networks: l’uomo al centro del cambiamento

La presentazione tenuta all’incontro organizzato da Schneider Electric a Bologna sul tema delle città e delle reti intelligenti. Un’evoluzione stimolata dalla crescita della popolazione mondiale, dall’urbanizzazione e dall’invecchiamento della popolazione, che richiede un grande lavoro di pianificazione, progettazione e integrazione di intelligenze e tecnologie. Una trasformazione difficile e lontana dagli schemi teorici nelle città esistenti, che richiede una volontà forte e il mettere l’uomo, l’unico componente veramente smart, al centro del processo.

Bolletta, invece di colpire le rinnovabili rendiamo il sistema più efficiente

Se il mercato elettrico fosse gestito in modo efficiente, gli utenti potrebbero beneficiare da subito di una buona parte dei 23 €/MWh di riduzione del PUN che si sono avuti da dicembre 2013 ad oggi anche grazie alle rinnovabili. Un valore che, nemmeno a farlo apposta, corrisponde proprio al 10% di sconto in bolletta promesso da Renzi.

Si tratta di una riproposizione sintetica di quanto trattato nel post precedente. A chi lo avesse letto do appuntamento al prossimo post per altri temi.

Pubblicato su: QualEnergia.

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La politica energetica degli sconti in bolletta

Nonostante le previsioni della Strategia energetica nazionale nel nostro Paese si continua a porre l’attenzione al tema degli sconti in bolletta, diventati peraltro uno dei punti programmatici di Renzi, arrivando addirittura alla proposta di misure retroattive per il fotovoltaico. Ne vale la pena per un beneficio davvero modesto?

Pubblicato su: Quotidiano energia.

Dopo mesi di consultazione l’Italia si è dotata lo scorso anno di una Strategia energetica nazionale (SEN) con il D.M. 8 marzo 2013. Un provvedimento ardito in un Paese in cui si passa il tempo a disfare e rifare tutto, nell’ipotesi di base che chi ha agito prima comunque abbia fatto male. Purtroppo, a parte le citazioni in interventi di vario genere, la SEN non gode di particolare attenzione. Prendiamo i punti 1, 3 e 4 del documento: la prima delle priorità è l’efficienza energetica, accompagnata dallo sviluppo delle rinnovabili e dalla riforma del mercato dell’energia.

Peccato che la pratica si scosti da tali intenzioni. I temi che infatti hanno ricevuto attenzione in campo energetico negli ultimi mesi sono: una bozza di recepimento della direttiva sull’efficienza energetica con qualche spunto lodevole, ma meno coraggiosa di quanto la priorità 1 della SEN facesse intendere, attenzione incentrata sugli “sconti in bolletta” e sulle esenzioni per gli energivori, diverse decisioni avverse alle fonti rinnovabili (e al fotovoltaico in particolare), non ultima quella – per ora solo sulla carta – dello “spalma incentivi” obbligatorio, il capacity payment.

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