Efficienza energetica nell’industria e IoT

efficienza energetica industria

La Strategia energetica nazionale del 2017 assegni al settore industriale un ruolo minore in merito agli obiettivi di efficienza energetica, anche perché la strategia comunitaria sulle emissioni al 2030 richiedono di puntare l’attenzione su edifici e trasporti. Ciononostante, le imprese manifatturiere hanno tutt’altro che esaurito il potenziale di miglioramento dell’uso dell’energia. Anzi, anche grazie all’Internet delle cose (IoT) nei prossimi anni potremmo trovarci di fronte a risultati di tutto rispetto. Qualche considerazione pubblicata su Qualenergia.

Che prospettive ci sono sul miglioramento dell’efficienza energetica nell’industria, da molti considerato un comparto che ha già conseguito buona parte del suo potenziale? In Italia è stato tra l’altro l’unico settore a conseguire un miglioramento dell’efficienza consistente dal 2000 al 2015 (23%, contro un media UE inferiore al 20%). Il rapporto “Study on energy efficiency and energy saving potential in industry and on possible policy mechanisms” di ICF del 2015 ipotizza a livello UE un potenziale economico di miglioramento dell’efficienza energetica nell’industria del 5% al 2030 rispetto allo scenario business as usual. Un valore senza dubbio poco entusiasmante e che potrebbe portare a dare una risposta negativa alla domanda iniziale. Per fortuna c’è più di una ragione per pensare che non sia così ed essere moderatamente ottimisti. 

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Oltre la ISO 50001: l’evoluzione dell’energy management nell’industria

finstral sede

L’industria continuerà a giocare un ruolo importante nella decarbonizzazione necessaria per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Sempre più dovrà considerare l’energia come una leva fondante del proprio business, su cui pensare i propri prodotti, ottimizzare i processi e rivedere la catena del valore e le filiere. Due sono gli elementi fondanti del cambiamento: l’ICT (e dunque industria 4.0) e il coinvolgimento del personale nei processi decisionali. I sistemi di gestione dell’energia sono utili anche perché pongono le basi per queste trasformazioni, se correttamente applicati. In questo processo l’energy manager avrà un ruolo importante, sempre più intrecciato con l’uso delle risorse e la sostenibilità. Ho parlato di questi temi al convegno organizzato da Finstral nella sede Auna di Sotto (BZ).

Un sistema di gestione dell’energia ben implementato non consente solamente di ottenere risparmi energetici. Se la definizione di una politica energetica e di un piano di azione appropriati, a valle dell’analisi energetica, consentono di ottenere buoni risultati sul piano energetico, sono due gli elementi che rendono la ISO 50001 uno strumento valido per innovare e rendere più competitiva un’impresa nel medio-lungo periodo: il monitoraggio e il coinvolgimento del personale.

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Intervista per il Festival dell’energia 2017

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Breve intervista per il Festival dell’energia 2017. Energia responsabile, certificati bianchi ed energy manager i temi affrontati.

Pubblicato su: www.festivaldellenergia.it.

In linea con il concept del Festival dell’Energia 2017, Ing. Di Santo può raccontarci la sua idea e visione di energia responsabile?

Usare l’energia quando serve e nel miglior modo possibile. L’impiego responsabile delle risorse – fondamentale non solo per migliorare l’ambiente, ma per la nostra stessa sopravvivenza – richiede un ripensamento di prodotti, servizi e sistemi produttivi per le imprese, così come un cambiamento delle abitudini per i cittadini. L’aspetto interessante è che questa trasformazione, per quanto non semplice, porterà benefici multipli alla società e maggiore ricchezza, mettendo in moto la parte sana dell’economia.

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Chimica, efficienza energetica ed energy manager

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L’industria chimica in Italia è fra i comparti più performanti in termini di efficienza energetica, guardando ai risultati ottenuti dal 1990 ad oggi. Molte sono comunque le sfide per il futuro, e soprattutto il contributo che la chimica potrà dare nell’ottica di un uso più efficiente delle risorse, di una maggiore sostenibilità e della trasformazione di prodotti e servizi.  Ne ho parlato al convegno “Energie dalla chimica” organizzato a Sperlonga dall’Ordine dei chimici di Roma.

L’indice di efficienza energetica della chimica fra il 1990 e il 2013 è, secondo Odyssee-Mure, nell’ordine del 55%. Un risultato ottimo, testimone dell’attenzione data dal comparto al tema della sostenibilità. Ciò non significa che non vi siano ampi spazi di miglioramento, soprattutto rivolgendo l’attenzione alla filiera (catena di distribuzione, economia circolare, nuovi prodotti e servizi) e attivando un approccio olistico all’uso delle risorse (energia, acqua, materiali, rifiuti, etc.).

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Enermanagement: quando l’efficienza energetica genera competitività

Cos’è l’efficienza energetica e perché investirci sopra sono le due domande cui la presentazione tenuta alla conferenza FIRE Enermanagement ha cercato di dare una risposta. Diverse evidenze mostrano che essere un leader oggi e rimanere competitivi domani richiede una forte attenzione alla gestione delle risorse, alla sostenibilità e alla filiera in cui rientrano le proprie attività. L’efficienza energetica diventa una reale leva di business se ben compresa e sfruttata, così come investire in modo intelligente sulla sostenibilità è un modo per affrancarsi dai rendimenti nulli o negativi delle attività tradizionali. 

Enermanagement è giunto alla settima edizione, e sono ormai anni che, oltre ad offrire una serie di buone pratiche e di mostrare nuove soluzioni, cerca di stimolare la diffusione di una nuova visione dell’energy management e una crescita del ruolo dell’energy manager, più in linea con le esigenze attuali.

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