Enermanagement: quando l’efficienza energetica genera competitività

Cos’è l’efficienza energetica e perché investirci sopra sono le due domande cui la presentazione tenuta alla conferenza FIRE Enermanagement ha cercato di dare una risposta. Diverse evidenze mostrano che essere un leader oggi e rimanere competitivi domani richiede una forte attenzione alla gestione delle risorse, alla sostenibilità e alla filiera in cui rientrano le proprie attività. L’efficienza energetica diventa una reale leva di business se ben compresa e sfruttata, così come investire in modo intelligente sulla sostenibilità è un modo per affrancarsi dai rendimenti nulli o negativi delle attività tradizionali. 

Enermanagement è giunto alla settima edizione, e sono ormai anni che, oltre ad offrire una serie di buone pratiche e di mostrare nuove soluzioni, cerca di stimolare la diffusione di una nuova visione dell’energy management e una crescita del ruolo dell’energy manager, più in linea con le esigenze attuali.

Alcuni degli elementi evidenziati nella presentazione.

  • Come descritto nel precedente post, ridurre l’efficienza al solo risparmio energetico significa perdere tutta una serie di effetti positivi diversi dalla riduzione dei consumi (e.g. qualità del prodotto/servizio, costi di manutenzione, riduzione delle emissioni, aumento della produttività, etc.). Questi risultano in genere più comprensibili e appetibili per chi decide gli investimenti e possono essere economicamente dello stesso ordine di grandezza dei flussi di cassa diretti generati dal risparmio energetico (vale a dire che possono generare 1 euro addizionale per ogni euro risparmiato sulle forniture di elettricità, gas e combustibili, sebbene questo contributo possa variare in modo consistente a seconda dell’intervento considerato).
  • È però fondamentale considerare anche gli eventuali elementi negativi, per proporre ai decisori dei business plan credibili e con una corretta analisi dei possibili rischi, insieme alle strategie di mitigazione degli stessi. Ciò consente di superare le paure dei decisori, quantificandole e consentendo un’analisi costi-benefici più attendibile.
  • Questa analisi richiede un allargamento della propria visione dell’energy management. Bisogna infatti mettere insieme competenze ed esperienze differenti per cogliere appieno gli elementi sopra descritti. Il processo si accompagna dunque ad una maggiore collaborazione fra le funzioni aziendali: non a caso attuare un sistema di gestione dell’energia secondo al norma ISO 50001 facilita molto questa trasformazione.
  • Proporre una serie di interventi di efficientamento in una diagnosi energetica senza collegarsi agli altri aspetti porta a un potenziale di miglioramento ben inferiore a quello possibile agendo su più variabili. È importante partire dal potenziale teorico, quantificando le perdite operative nei processi (legate a usi non ottimizzati degli edifici e degli impianti) e quelle insite nel layout dell’edificio o processo produttivo e nei componenti usati (migliorabili cambiando alcuni elementi o rivedendo la configurazione di base).
  • L’uso dell’energia e delle altre risorse (acqua, rifiuti, sostanze chimiche, etc.) si collega con le emissioni, le quantità di materiali e la produzione all’interno dei processi. Per ottimizzare il profitto orario delle proprie attività occorre studiare le relazioni fra questi elementi e trovare il mix ottimale.
  • I leader di mercato già adottano questo approccio integrato, che prende in considerazione tutta la filiera. E del resto le performance negli ultimi venti anni delle imprese che hanno investito nella sostenibilità, nelle persone e nella governance si sono dimostrate superiori a quelle delle imprese conservatrici. Indici come il Dow Jones e il FTSE4Good riconoscono proprio questa maggiore capacità di remunerare gli investitori delle imprese sostenibili.
  • Per gli energy manager e gli operatori del mercato (ESCO, utility, etc.) comprendere questi elementi ed imparare ad applicarli si tradurrà nel tempo in una maggiore percentuale di successo delle proprie proposte.

Diversi spunti interessanti su queste tematiche e sull’energy management in generale sono emersi nel corso della conferenza FIRE. Atti disponibili a breve su: www.enermanagement.it.

1 Comment

  1. ottima iniziativa e grazie per l’invito.
    ho particolarmente apprezzato l’intervento di Luigi Gitto della DBA quando ha menzionato la dipendenza delle rilevazioni dei consumi di energia elettrica basate su strumenti gestiti border line,
    tema ricorrente del mio blog, che dovrebbero essere invece un pilastro trasparente per una attendibile diagnosi energetica.
    http://www.edoardobeltrame.com

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