Considerazioni sulla bozza di linee guida sui TEE

Negli ultimi mesi sono circolate diverse bozze relative allo schema dei certificati bianchi. Vale la pena di commentarne una di quelle apparse nell’ultima settimana, per quanto la variabilità dei documenti suggerisca una certa cautela nel prenderla come oro colato. I temi affrontati nel documento saranno approfonditi nel tradizionale convegno sui certificati bianchi organizzato da FIRE nell’ambito di KeyEnergy a Rimini, che si terrà il 10 novembre.

Pubblicato su: Staffetta Quotidiana.

La condivisione della bozza di linee guida sui certificati bianchi offre il pretesto per fare il punto della situazione sul principale schema nazionale di supporto all’efficienza energetica. Conviene partire dai risultati, per poi fare un commento sul documento circolato e alcune valutazioni di mercato.

La situazione

Si è molto discusso negli ultimi mesi dei problemi che hanno afflitto lo schema dei TEE negli ultimi anni. Senza entrare nel merito delle scelte, vi sono tre indicatori che parlano chiaro: i risparmi conseguiti, i prezzi di mercato e le proposte non approvate.

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Energy manager: la scadenza della nomina si avvicina!

Entro il 30 aprile di ogni anno i soggetti obbligati dalla legge 10/1991 devono nominare l’energy manager. Come calcolare se i consumi di un’azienda le impongono la nomina? Come si nomina l’energy manager e che ruolo ha? Come beneficiare di un sistema dell’energia ISO 50001? Che differenza c’è con la figura dell’EGE? Sono alcuni dei temi affrontati sinteticamente nell’articolo.

Pubblicato su: Qualenergia.

La legge 10/1991 prevede l’obbligo per i soggetti industriali sopra i 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) di consumi annui e per i soggetti degli altri settori oltre i 1.000 tep di nominare annualmente un energy manager. La nomina va presentata attraverso la piattaforma NEMO (nomina energy manager on-line) creata da FIRE in applicazione della circolare del MiSE 18 dicembre 2014 e disponibile all’indirizzo http://nemo.fire-italia.org.

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Energy manager ed EGE: sovrapponibili, ma non in tutto

Il percorso tracciato dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici mette in evidenza l’importanza dell’energy manager, figura in Italia associata in buona parte all’obbligo di nomina per i grandi consumatori energetici dell’art. 19 della legge 10/1991. L’energy manager è inoltre uno dei soggetti potenzialmente interessati alla certificazione come esperto in gestione dell’energia (EGE), una qualifica che da luglio 2016 diventa obbligatoria per i soggetti interessati a presentare in prima persona progetti nell’ambito dello schema dei certificati bianchi. L’articolo illustra similitudini e differenze fra energy manager ed EGE, ricordando gli appuntamenti normativi del 2016.

Pubblicato il 27 gennaio 2016 su: Quotidiano Energia.

L’energy manager è una figura determinante per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici, supportando le imprese e gli enti nel tradurre l’esigenza di una gestione efficiente delle risorse in un’opportunità di revisione della propria value proposition e delle logiche di produzione di beni e servizi. L’energy manager del futuro, quello che in FIRE chiamiamo energy manager 2.0 (per maggiori informazioni: www.enermanagement.it), sarà capace di accompagnare la propria organizzazione nel riprogettare prodotti e servizi, logiche di fornitura, ambienti di lavoro e utilizzo di energia, acqua, rifiuti e materiali in modo da coniugare sviluppo del business e aspetti energetici, ambientali e sociali.

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Certificati bianchi: le osservazioni FIRE

L’apprezzamento per la decisione di mettere in consultazione gli orientamenti sulle nuove linee guida da parte del MiSE, la necessità di rivedere alcuni aspetti dello schema dei certificati bianchi, l’esigenza di bilanciare la ricerca di qualificazione e razionalizzazione con la crescita del mercato e con gli obiettivi previsti al 2020, l’utilità di prevedere un programma di informazione e monitoraggio di ampio respiro sono alcuni degli elementi evidenziati da FIRE nel proprio commento al documento in consultazione.

Scarica le osservazioni FIRE alla consultazione sui certificati bianchi.

Qualche considerazione sui TEE

Nell’articolo apparso sul magazine e7 considero tre elementi a mio parere importanti in relazione alla consultazione MiSE sui certificati bianchi: l’andamento insoddisfacente dei risparmi energetici ottenuti nell’ambito dello schema e la revisione del coefficiente di durabilità, la titolarità e la responsabilità sui progetti, e l’equilibrio fra la ricerca della qualità (maggiore rigidità) e lo sviluppo del mercato (maggiore flessibilità). 

Pubblicato su: e7 del 30 settembre 2015.

In questo periodo si susseguono iniziative di confronto e discussione sul tema dei certificati bianchi, in ragione della consultazione del MiSE sulla revisione delle linee guida. L’argomento è molto sentito fra gli operatori e le grandi e medie imprese, visto che lo schema è il principale strumento di incentivazione dell’efficienza energetica in Italia. La FIRE ha contribuito al dibattito con due iniziative: un workshop collegato al progetto europeo ENSPOL e proposto in collaborazione con l’ENEA (atti disponibili su www.fire-italia.org) – in cui tra l’altro sono state condivise indicazioni su come i principali schemi d’obbligo europeo affrontano le tematiche oggetto di consultazione – e il secondo appuntamento dell’osservatorio ENSPOL in collaborazione con il GSE, mirato a approfondire i più importanti elementi oggetto di revisione. Di seguito si offre qualche considerazione su alcuni punti della consultazione.

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