Caro energia: non solo fotovoltaico

Si tratta della registrazione di una presentazione tenuta lo scorso luglio, ma sempre attuale, come introduzione a un webinar dedicato al fotovoltaico. Lo scopo è mostrare come per rispondere al caro bollette alle imprese non basti il fotovoltaico, ma occorra una strategia globale sull’energia. L’efficienza energetica, unita alla produzione da rinnovabili, offre l’opportunità di ridurre costi e rischi, e di contribuire al processo di riduzione delle emissioni di CO2. Dunque un beneficio energetico, economico, ambientale e di sostenibilità in linea con le esigenze delle imprese che vogliano essere competitive nel futuro.

Di seguito il video della presentazione tenuta nell’ambito di un webinar organizzato da Noi Techpark.

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Politiche per riqualificare gli edifici

mappa comunità energetiche

Si è parlato della nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici e di opportunità di intervento al convegno sulle politiche per riqualificare gli edifici organizzato da FIRE in collaborazione con GBC Italia e il Coordinamento FREE. L’obiettivo è promuovere un piano di ristrutturazione ampio per gli immobili. Una grande opportunità di investimento per rilanciare il settore delle costruzioni, migliorare i nostri immobili sotto il profilo energetico, ambientale, della sicurezza e della salubrità. Nella mia presentazione parlo delle politiche esistenti per la riqualificazione degli edifici e delle modifiche in discussione a livello comunitario.

Negli ultimi giorni si è molto dibattuto, come al solito anche a sproposito, della proposta di modifica della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici in discussione a Bruxelles. In particolare ha destato dibattiti accesi la previsione di riqualificare obbligatoriamente tutti gli immobili – a parte alcune eccezioni – entro il 2030 in classe E ed entro il 2033 in classe D. Si passa da chi ha dipinto ciò come una patrimoniale, il che non ha senso, trattandosi di investimenti che oggi possono avere un tempo di ritorno inferiore ai dieci anni con gli incentivi disponibili. D’altra parte nel nostro Paese, caratterizzato da fasce climatiche molto diverse e un parco edifici che spazia da quelli medievali a quelli realizzati fra gli anni Sessanta e Settanta, non prevedere esenzioni per gli edifici in zona climatica A, B e C e per quelli antichi, seppur non di pregio storico-architettonico, non avrebbe senso.

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Caro energia: l’importanza di una strategia per le imprese

Il caro energia ha messo numerose imprese in difficoltà. Imprese che vorrebbero intervenire per risolvere il problema subito, cosa però non possibile. Nella presentazione parlo dell’importanza di agire secondo una strategia pensata per rispondere alle tematiche che più mettono in discussione la competitività nel medio periodo: la questione climatica, la sostenibilità, i temi sociali. La risposta questi problemi si basa, tra l’altro, sull’efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili, e porta con sé la riduzione dell’esposizione al rischio sugli approvvigionamenti e a quello sui prezzi. La buona notizia è che le opportunità di intervento nelle PMI sono ampie e che abbiamo a disposizione strumenti utili, come l’energy manager, le diagnosi energetiche, i dispositivi per il monitoraggio dei consumi e l’automazione, e i sistemi di gestione dell’energia.

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Caro energia: non solo fotovoltaico

FIRE Grande industria efficiente

Chi non vorrebbe fare l’intervento di apertura di un convegno sul fotovoltaico con un intervento dal titolo “caro energia: non solo fotovoltaico”? Me l’hanno chiesto per l’interessante convegno organizzato dal NOI di Bolzano a fine luglio e ho accettato volentieri. L’idea ovviamente è quella di inserire il fotovoltaico in una strategia di impresa ampia, fondata sull’uso razionale dell’energia. Dunque riduzione della domanda attraverso cambiamenti di modelli di business, efficienza energetica e uso di fonti rinnovabili. In chiusura l’invito a rivedere la proposta di valore dei propri prodotti e servizi nell’ottica dell’uso razionale delle risorse e della sostenibilità. Trasformazione necessaria per garantire la competitività delle proprie imprese in futuro.

Di seguito è disponibile il video dell’intervento. Buona visione!

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La cogenerazione e i certificati bianchi

la cogenerazione e i certificati bianchi

La cogenerazione è una soluzione sempre interessante laddove la domanda di elettricità e calore dei servizi energetici consentano di sfruttare al meglio la produzione combinata di energia elettrica e termica di motori e turbine (e, se mai diventeranno competitive, delle celle a combustibile). Da anni la cogenerazione conta sui certificati bianchi come principale schema di supporto. L’intervento introduttivo fatto al workshop organizzato da Whitenergy lo scorso gennaio è stata l’occasione per riportare i principali numeri e benefici di questa soluzione, ricordare le caratteristiche dei certificati bianchi CAR e dare qualche anticipazione all’atteso decreto sui certificati bianchi, che purtroppo ancora non è stato pubblicato.

Quando si parla di cogenerazione l’Italia occupa una posizione di punta a livello mondiale. Circa il 55% dell’energia termoelettrica generata nel nostro Paese viene dalla cogenerazione. Alla quota ad alto rendimento sono associati 57 TWh elettrici e 36 TWh termici, con un risparmio di energia primaria pari all’11% e un rendimento del 65% contro il 42% del parco non cogenerativo. Questo risultato è legato alla storia del Paese, a provvedimenti come la legge 9/1991 che lanciò la generazione distribuita, a programmi come il CIP 6/1992 prima e i certificati bianchi dopo.

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