Transizione energetica e caro energia

Gestione Energia Focus Caro Energia

Qualche considerazione sul caro energia e sulla transizione energetica, che deve rimanere un tema attuale e deve indirizzare le politiche e le azioni intraprese per contrastare il caro energia. Il sistema energetico è complesso, e non esistono soluzioni miracolose per uscire da questa crisi. Il che non significa che non vi siano numerose opportunità di mitigarne gli effetti e prepararsi ad uscirne nel migliore modo possibile. Ristrutturazione dei mercati e azioni di decarbonizzazione dovrebbero andare a braccetto per offrire le risposte migliori. Quelle di cui abbiamo più necessità.

L’articolo è stato scritto come introduzione al focus del trimestrale FIRE Gestione Energia dedicato al caro energia, di cui consiglio a tutti la lettura.

Certo non si può dire che la vita non sappia regalarci continue sorprese. Ogni tanto sembra volerci sferzare per farci uscire dal torpore della quotidianità. Che poi, se a stimolarci in tal senso è qualche grande discorso – ad esempio quello famoso di Steve Jobs alla Stanford University nel 2005 – ne osanniamo l’autore perché ci tocca il cuore, mentre se è il destino a farlo con i suoi mezzi spesso brutali, perché nel frattempo ci siamo dimenticati del discorso di prima, la reazione è tutt’altra. Il fatto è che con il destino possiamo anche prendercela, ma quello che ci mette di fronte non lo possiamo evitare. Non è né un social, né un videogioco. 

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La transizione energetica per le imprese

Transizione energetica per le imprese

In questo video realizzato a gennaio 2022 per un corso informativo dell’Università di Genova, parlo di cosa significhi la transizione energetica per le imprese. Come prepararsi ad essa, quali opportunità si aprano grazie all’uso razionale dell’energia, alla gestione intelligente delle risorse e alla sostenibilità. E come tutto questo sia quanto mai attuale in questa congiuntura di prezzi energetici e delle materie prime elevati.

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Transizione energetica e PNRR

FIRE decarbonizzazione e sostenibilità

Testo dell’intervista rilasciata lo scorso luglio su transizione energetica e PNRR, con un focus sull’efficienza energetica. La pubblico in ritardo perché è una delle tante attività svolte lo scorso anno e non passate sul blog. Penso contenga qualche spunto interessante anche oggi. L’articolo è apparso su Transizione ecologica Italia.

Il Pnrr, sul fronte energetico, punta alle rinnovabili. Posto che i miracoli non esistono, com’è posizionata l’Italia rispetto agli obiettivi dell’accordo di Parigi e alle strategie contenute nel piano?

Diciamo che il PNRR si fonda su un uso più razionale dell’energia, rinnovabili senza dubbio, ma anche efficientamento energetico nei vari settori, con una maggiore destinazione delle risorse a edifici e mobilità. Si tratta di un piano importante, visto che il PNRR da solo cuba per l’Italia oltre 191 miliardi di euro, che arrivano a 235 miliardi di euro considerando anche React EU e il fondo complementare. Tanto per avere un termine di paragone, il PNIEC prevedeva un investimento cumulato aggiuntivo rispetto alle politiche correnti di circa 185 miliardi di euro. Evidentemente il PNRR risponde ad esigenze più ampie e collegate al rilancio dell’economia nei Paesi Membri, ma se ne intuisce la portata sull’azione di decarbonizzazione.

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Decarbonizzazione: istruzioni per l’uso

FIRE decarbonizzazione e sostenibilità

Approfitto di un articolo scritto per il quotidiano Il Roma per parlare di decarbonizzazione e ragionare su cosa significhi, perché sia importante e cosa fare per ridurre il contenuto di gas serra nelle nostre attività economiche. Non è solo una questione di tecnologie, né basteranno le fonti rinnovabili. Avremo bisogno soprattutto della nostra intelligenza. Questo perché per riuscire a raggiungere gli obiettivi futuri non basta procedere per affinamenti successivi delle soluzioni oggi impiegate, ma occorre introdurre nuovi modelli e stili di vita, e ripensare la quotidianità. Una sfida tutt’altro che banale da portare a termine.

Ormai tutti dovremmo avere sentito parlare più volte di decarbonizzazione. Una parola non particolarmente affascinante, ma collegata a un concetto di fondamentale importanza: la necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica e dei cosiddetti gas serra, responsabili del riscaldamento globale con tutte le sue nefaste conseguenze. Una necessità legata alla preservazione degli esseri umani e della vita come la abbiamo intesa ormai per decenni, da mettere insieme alla protezione della biodiversità e all’uso sostenibile delle risorse del Pianeta Terra.

Detto che la decarbonizzazione ci serve, e anche alla svelta, c’è da capire cosa sia e cosa significhi per le imprese e per noi come cittadini. Partiamo da un test: a cosa pensate quando sentite questo vocabolo? Le opzioni sono potenzialmente tante, ma probabilmente l’immagine che si è formata nella vostra testa è quella della sostituzione di centrali termoelettriche a carbone e gas con impianti eolici e fotovoltaici. Ossia il passaggio a un sistema elettrico fondato sulle fonti rinnovabili (aggiungendo ovviamente anche le altre: idroelettrico, biomasse e geotermia). Questo, in effetti, è uno dei cardini del passaggio a un’economia a basso contenuto di carbonio. E sarebbe bello se fosse sufficiente, perché ci consentirebbe di continuare la nostra vita come se niente fosse. 

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