I danni del taglia bollette

Renzi taglia il costo della bolletta del 10%. Rallegratevi ed esultate, perché è l’ennesima dimostrazione di incapacità di affrontare in modo serio i problemi del Paese. Quindici anni di errori nel settore elettrico avrebbero dovuto instillare un minimo di cautela al nuovo Governo, che invece antepone il concetto di fare al buon senso, quasi fosse l’orsetto Duracell di televisiva memoria.

Pubblicato su: www.formiche.net/2014/07/15/i-danni-del-taglia-bollette

Renzi taglia il costo della bolletta del 10%. Rallegratevi ed esultate, perché è l’ennesima dimostrazione di incapacità di affrontare in modo serio i problemi del Paese. Già ho scritto qualche tempo fa di come il 10% si applicherebbe nei disegni governativi alle PMI e che su 425.000 imprese manifatturiere in Italia quelle energivore, ossia quelle su cui il beneficio di tale provvedimento supererà il 3 per mille (!!!), sono 3.000. Considerato che questo “beneficio” si otterrebbe in buona parte a spese di un settore strategico che è quello della generazione distribuita – ossia cogerazione e fonti rinnovabili – e non agendo sull’efficienza degli approvvigionamenti o del mercato dell’elettricità e del gas naturale, in realtà c’è poco da stare allegri.

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Le proposte di FIRE sul D.L. 91/2014

Condivido le proposte presentate da FIRE alla 10a Commissione del Senato nell’ambito della conversione in legge del D.Lgs. 91/2014 sulla competitività, che penalizza la cogenerazione ad alto rendimento e le fonti rinnovabili di energia, invece che promuoverle come previsto dalla Strategia energetica nazionale e proclamato più volte da esponenti governativi.

Leggi il comunicato stampa e scarica il documento di proposte.

Bolletta, invece di colpire le rinnovabili rendiamo il sistema più efficiente

Se il mercato elettrico fosse gestito in modo efficiente, gli utenti potrebbero beneficiare da subito di una buona parte dei 23 €/MWh di riduzione del PUN che si sono avuti da dicembre 2013 ad oggi anche grazie alle rinnovabili. Un valore che, nemmeno a farlo apposta, corrisponde proprio al 10% di sconto in bolletta promesso da Renzi.

Si tratta di una riproposizione sintetica di quanto trattato nel post precedente. A chi lo avesse letto do appuntamento al prossimo post per altri temi.

Pubblicato su: QualEnergia.

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La politica energetica degli sconti in bolletta

Nonostante le previsioni della Strategia energetica nazionale nel nostro Paese si continua a porre l’attenzione al tema degli sconti in bolletta, diventati peraltro uno dei punti programmatici di Renzi, arrivando addirittura alla proposta di misure retroattive per il fotovoltaico. Ne vale la pena per un beneficio davvero modesto?

Pubblicato su: Quotidiano energia.

Dopo mesi di consultazione l’Italia si è dotata lo scorso anno di una Strategia energetica nazionale (SEN) con il D.M. 8 marzo 2013. Un provvedimento ardito in un Paese in cui si passa il tempo a disfare e rifare tutto, nell’ipotesi di base che chi ha agito prima comunque abbia fatto male. Purtroppo, a parte le citazioni in interventi di vario genere, la SEN non gode di particolare attenzione. Prendiamo i punti 1, 3 e 4 del documento: la prima delle priorità è l’efficienza energetica, accompagnata dallo sviluppo delle rinnovabili e dalla riforma del mercato dell’energia.

Peccato che la pratica si scosti da tali intenzioni. I temi che infatti hanno ricevuto attenzione in campo energetico negli ultimi mesi sono: una bozza di recepimento della direttiva sull’efficienza energetica con qualche spunto lodevole, ma meno coraggiosa di quanto la priorità 1 della SEN facesse intendere, attenzione incentrata sugli “sconti in bolletta” e sulle esenzioni per gli energivori, diverse decisioni avverse alle fonti rinnovabili (e al fotovoltaico in particolare), non ultima quella – per ora solo sulla carta – dello “spalma incentivi” obbligatorio, il capacity payment.

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