Libertà di stampa e vagoni in cambio di referendum

In Italia la libertà di stampa è assicurata, se si intende la possibilità di recarsi in tipografia e stampare un proprio libello. Se però parliamo di libertà di espressione e di discussione assistiamo a un continuo degrado della situazione. Secondo la classifica appena stilata da reporters sans frontières occupiamo un formidabile settantasettesimo posto su 180 Paesi, avendo perso quattro posizioni rispetto all’anno precedente.  

Per la verità nella definizione del punteggio l’associazione giornalistica tiene conto anche della Città del Vaticano, che è un altro Stato, per quanto integrato nel nostro. Ciò premesso, incidono sulla valutazione le minacce o aggressioni subite da giornalisti, specie se impegnati negli scandali sulla corruzione o sulla malavita, così come i procedimenti giudiziari in corso collegati alle attività da essi svolte.

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