Gestione dell’energia nella P.A.: come agire

L’emergenza climatica, sempre più evidente sia nell’esperienza diretta che nei rapporti dell’IPCC (International Panel on Climate Change), chiama tutti noi a una gestione efficiente e intelligente delle risorse disponibili. La crisi dei prezzi energetici ha evidenziato ancora di più quanto intervenire con interventi di riqualificazione energetica sia fondamentale e prioritario in tutti i settori. L’articolo, pubblicato su forumpa.it affronta il tema della gestione dell’energia nella P.A., illustrando le opportunità di intervento e gli elementi principali di un piano di azione.

L’efficienza energetica, combinata con l’adozione di fonti rinnovabili, rappresentano la leva principale per contenere le emissioni di gas serra. E l’amministrazione pubblica gioca un ruolo fondamentale in tale percorso, in quanto unisce un ruolo privatistico (la gestione del proprio parco immobiliare e delle proprie utenze tecniche) e uno pubblico (pianificazione e regolazione a livello territoriale, informazione e ruolo esemplare, gestione delle risorse per la promozione della green economy e per il contrasto alla fuel poverty). 

Un’efficiente gestione dell’energia consente di ridurre la spesa energetica in modo strutturale, con opportunità di riduzione che possono stimarsi fra il 20% e il 40% dei costi energetici di un ente locale. Il beneficio indotto non produce solo una riduzione della spesa pubblica, liberando risorse per altri scopi, ma benefici non energetici quali riduzione delle emissioni climalteranti e nocive, aumento della sicurezza e del benessere degli occupanti degli edifici (funzionari pubblici, alunni e studenti, visitatori, etc.). L’uso razionale dell’energia porta inoltre con sé un’alta intensità occupazionale (coinvolge produttori di tecnologie, società di servizi, installatori e manutentori, progettisti e studi tecnici), contiene la dipendenza dall’estero e diminuisce i rischi sulle forniture, produce un sentimento positivo fra cittadini e imprese. Promuoverla è dunque una priorità che va oltre l’attuale (e si teme duratura) congiuntura sfavorevole dei prezzi.

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Efficienza energetica per bar e ristoranti

Opportunità per l’efficienza energetica per bar e ristoranti descritte in un’intervista per la rivista Bargiornale. In questa fase di incertezza può non essere facile investire, ma le prospettive di innalzamento dei tassi di interesse consigliano di valutare la possibilità di riqualificare le proprie strutture, rivedendo il proprio business considerando anche gli aspetti legati all’energia e alla sostenibilità.

A fronte dei significativi rincari dell’energia una microimpresa come un bar quali strategie può mettere in campo per calmierare la propria bolletta? 

Nella maggior parte dei casi sprechiamo energia senza rendercene conto. Suggerisco di provare a verificare se le luci e l’impianto di climatizzazione rimangono accesi quando non servono. In questo caso il rimedio è semplice. Un’altra opzione a basso costo è quella della regolazione degli impianti, spesso non ottimizzata (troppo caldo in inverno e freddo in estate, luci senza sensori di presenza nei bagni o in altri locali ad occupazione saltuaria, banchi frigo non ottimizzati o non manutenuti). In generale la manutenzione non va trascurata. La pulizia degli scambiatori di calore, ad esempio e il ripristino della coibentazione dei tubi possono aiutare.

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Che scenari per l’efficienza energetica?

strada pixabay

Alcune considerazioni sull’efficienza energetica, a partire dagli scenari per arrivare alle prospettive legate a questa fase critica. Possiamo fare molto, ma dobbiamo ritrovare il legame con la realtà e ricordarci che le persone sono fondamentali per il cambiamento. L’articolo è stato pubblicato su RiEnergia.

Quando si parla di scenari, in genere si allegano un po’ di grafici e di dati, corredati da commenti, in grado di dirci dove andremo a parare nel medio-lungo periodo. Si tratta di informazioni utili per cercare di ragionare sulle dinamiche di mercato e sulle necessità di investimento e/o cambiamento, ma vanno sempre presi con le dovute cautele, visto che le assunzioni su cui si basano le tendenze e le trasformazioni sono sempre oggetto di profonde revisioni nel tempo. 

Se parliamo di efficienza energetica, gli scenari ufficiali a disposizione sono quelli del PNIEC 2019, largamente superati dall’evoluzione della legislazione comunitaria e dei mercati. RSE nel 2021 ha prodotto nuovi scenari non definitivi per tenere conto dell’obiettivo di riduzione delle emissioni al 55%, che prevedono una riduzione dei consumi dai 104 Mtep del PNIEC a 96 Mtep, partendo dai 116 Mtep del 2018. Tale risultato è stato ottenuto con un’ulteriore riduzione delle fonti fossili, un aumento delle fonti rinnovabili termiche, un incremento dell’elettrificazione degli utilizzi e, ovviamente, una minore domanda di energia tramite trasformazioni degli usi finali ed efficienza energetica. Anche queste previsioni sono largamente superate dall’evoluzione dei mercati (prezzi energia e materie prime, difficoltà logistiche, mutamento degli scenari di globalizzazione), oltre ad apparire tutt’altro che facili da conseguire sulla base dell’andamento dei consumi finali negli ultimi anni, a dispetto della crisi pandemica. 

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La transizione energetica per le imprese

Transizione energetica per le imprese

In questo video realizzato a gennaio 2022 per un corso informativo dell’Università di Genova, parlo di cosa significhi la transizione energetica per le imprese. Come prepararsi ad essa, quali opportunità si aprano grazie all’uso razionale dell’energia, alla gestione intelligente delle risorse e alla sostenibilità. E come tutto questo sia quanto mai attuale in questa congiuntura di prezzi energetici e delle materie prime elevati.

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Caro energia: sfruttiamo l’efficienza energetica

FIRE energy efficiency first

Riporto di seguito il testo di un intervista rilasciata per adnkronos. L’efficienza energetica è un’opzione fondamentale che abbiamo per ridurre la dipendenza dall’estero, l’impatto del caro energia e i costi della transizione energetica. Sta a noi approfittarne, che ci si trovi in famiglia, in un’impresa o in un ente. Vediamo sinteticamente come.

Di fronte al caro bollette, agli obiettivi di transizione ecologica e di sicurezza energetica del Paese, che ruolo può avere l’efficientamento energetico?

Meno energia consumiamo, meno dipendiamo dall’estero, meno necessità abbiamo di investire in nuove centrali e nelle reti, meno elettricità, gas e altri combustibili dobbiamo comprare (e dunque le bollette si alleggeriscono) e, ovviamente, meno emissioni produciamo, sia di gas serra, sia di inquinanti. Aggiungiamo che la filiera nazionale di settore è ampia e interessa il manifatturiero, le costruzioni, i servizi e l’energia e capiamo come la scelta dell’Unione europea di introdurre alcuni anni fa il principio “prima l’efficienza energetica” abbia perfettamente senso. 

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