Approfitto di un’intervista che mi è stata richiesta per tornare sugli energy manager, parlando del trend delle nomine, delle opportunità per imprese ed enti, di inquadramento e di percorsi formativi. Ricordo che tutte le statistiche e gli approfondimenti su questo tema sono disponibili nei rapporti annuali redatti dalla FIRE.
Quanto segue si riferisce fondamentalmente agli energy manager nominati ai sensi della legge 10/1991.
Chi è l’energy manager e quanto è diffusa in Italia questa figura professionale? Ci saranno posti di lavoro legati in futuro a questa professione?
La figura dell’energy manager nasce negli USA ai tempi della prima crisi petrolifera del 1973. In Italia è stata istituzionalizzata già dalla legge 308/1982, ma è con la legge 9 gennaio 1991 n. 10 (art. 19) che l’energy manager trova un nuovo e più forte impulso. Viene infatti introdotto il Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia (più comunemente appellato energy manager), obbligatorio per le realtà industriali caratterizzate da consumi superiori ai 10.000 tep/anno e per quelle del settore civile, terziario e trasporti che presentino una soglia di consumo superiore a 1.000 tep/anno.
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