Testo dell’intervista rilasciata lo scorso luglio su transizione energetica e PNRR, con un focus sull’efficienza energetica. La pubblico in ritardo perché è una delle tante attività svolte lo scorso anno e non passate sul blog. Penso contenga qualche spunto interessante anche oggi. L’articolo è apparso su Transizione ecologica Italia.
Il Pnrr, sul fronte energetico, punta alle rinnovabili. Posto che i miracoli non esistono, com’è posizionata l’Italia rispetto agli obiettivi dell’accordo di Parigi e alle strategie contenute nel piano?
Diciamo che il PNRR si fonda su un uso più razionale dell’energia, rinnovabili senza dubbio, ma anche efficientamento energetico nei vari settori, con una maggiore destinazione delle risorse a edifici e mobilità. Si tratta di un piano importante, visto che il PNRR da solo cuba per l’Italia oltre 191 miliardi di euro, che arrivano a 235 miliardi di euro considerando anche React EU e il fondo complementare. Tanto per avere un termine di paragone, il PNIEC prevedeva un investimento cumulato aggiuntivo rispetto alle politiche correnti di circa 185 miliardi di euro. Evidentemente il PNRR risponde ad esigenze più ampie e collegate al rilancio dell’economia nei Paesi Membri, ma se ne intuisce la portata sull’azione di decarbonizzazione.
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