Buona Pasqua!

Colomba pasquale dariodisanto.com

«Crucifige, crucifige!
Omo che se fa rege,
secondo la nostra lege
contradice al senato
»

Quando ero bambino la scelta era se rivedere il Gesù di Nazareth di Zeffirelli. Da ragazzino, chi non studiava la poesia della Donna de Paradiso di Jacopone da Todi da cui è tratto l’incipit di questo post? Da ragazzo scoprivo la veglia di Pasqua (da bambino al massimo mi portavano a quella di Natale) e l’intensa versione neocatecumenale del Preconio. Esperienze comuni per la mia generazione.

Ieri, sfogliando le notizie su un quotidiano, mi sono imbattuto in titoli quali “La storia del Venerdì Santo: perché Gesù fu processato e crocefisso”, “Ultima cena, Via Crucis e triduo Pasquale, 10 cose da sapere” e mi sono chiesto se comincia ad essere necessario spiegare alla gente le basi più consolidate delle nostre tradizioni (la cui conoscenza dovrebbe prescindere dai credo religiosi). Del resto non mi pare che la TV proponga il Gesù di Zeffirelli, o anche uno dei tanti film sul tema diretti da altri registi. Poi però ho aperto Google trends e riscontrato che le voci associabili alla Pasqua sono rimaste costanti come ricerca negli ultimi cinque anni. Forse non tutto è perduto.

Spero anzi che i giovani – che si trovano spesso sprovvisti sia della tradizione, che con tutti i suoi difetti sapeva offrirci un riparo e una guida, sia della molto più importante, ma anche difficile, conoscenza di sé stessi – sappiano individuare nuovi modi per rallegrarsi della nascita di Gesù e della sua Rinascita. Perché è anzitutto un modo per rinascere dentro di noi, specie quando i casi della vita e le nostre scelte ci hanno portato lontano dalla nostra essenza, dal nostro cuore.

E auguro a tutti di non essere come il gruppo che urlava “crucifige”, le cui file in quest’epoca di rapporti virtuali e di cattivo uso della libertà individuale sono così piene, non solo sui social. Piuttosto dovremmo tutti cercare di essere quelli che rimangono svegli, quelli che non Lo rinnegano, quelli che Lo salvano, perché saremmo quelli che salviamo noi stessi e con ciò il mondo intero.

Auguri e buona Pasqua!

La forza delle tradizioni

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Sono passato per l’aeroporto di Bruxelles due volte la scorsa settimana, sapendo che ormai ogni viaggio è a rischio. Pochi giorni dopo l’ennesima strage, che si aggiunge a quelle che insanguinano l’Africa e il Medio Oriente. Millenni di storia di civiltà non hanno cambiato l’animo umano: la barbarie continua a segnare Paesi e popoli, allora come ora.

E, sia ben chiaro, la barbarie non è legata solo a chi si fa saltare in aria per uccidere gente impegnata nel vivere quotidiano, ma anche a chi pensa di risolvere tutto con le armi (a nulla vale renderle intelligenti, se non si fa altrettanto con chi le può usare), a chi costruisce muri invece di pensare a profughi che in parte arrivano per le azioni compiute in nome dell’esportazione della democrazia (che regolarmente lascia intere aree nel caos, ma ancora trova degli estensori), a chi ha lasciato finire le nostre città in mezzo ai debiti e ha tolto i servizi essenziali ai bisognosi solo per arricchirsi illecitamente, a chi continua a compiere errori perché non vuole imparare dalla Storia.

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