Le sfide energetiche per il nuovo Governo

il mare incontra la terra (c) Dario Di Santo

Beh, siamo arrivati all’agognata pausa estiva, che spero riuscirete a sfruttare per ritemprarvi un po’ e per staccare la spina dal quotidiano. Un augurio anche a chi è impossibilitato a muoversi, per problemi personali o di altro tipo, affinché possa comunque trovare sollievo. Come avrete notato, negli ultimi giorni ho ripopolato il mio blog, negletto per oltre tre mesi a causa del troppo lavoro, mischiato a poca voglia di sottrarre il tempo libero alla famiglia e agli hobby. In attesa di riposarmi un po’, condivido l’articolo pubblicato sull’ultima newsletter FIRE, dedicato alle sfide energetiche che attendono il nuovo Governo. 

Ci troviamo a fronteggiare sfide importanti per il nostro Paese sul fronte dell’energia. Cambiamenti radicali che ci accompagneranno nei prossimi decenni e in cui l’uso razionale delle risorse e le fonti rinnovabili occuperanno una parte cospicua. Sarebbe bello poter giocare da leader su questi fronti, ma conviene essere realisti e tenere a mente le risorse disponibili, per evitare di ripetere gli errori del passato. Un approccio dissennato che ci ha prima gravato di oneri consistenti e poi privato dei possibili ritorni economici, mettendo in difficoltà le imprese nate e cresciute grazie ai generosi incentivi. Misure retroattive che hanno colpito soprattutto conto energia, certificati verdi e certificati bianchi. Continue reading →

Referendum: il testo su cui votiamo

Sbaglierò, ma ho l’impressione che, giunti ormai al voto referendario, la maggior parte delle persone non abbia nemmeno provato a leggere per cosa metterà l’importante crocetta sulla scheda. Quasi tutti i commenti che sento sono infatti legati al Governo (complimenti a Renzi e all’opposizione per aver fatto passare tutta la campagna elettorale come un voto sul governo, quando in gioco c’è la modifica della Costituzione…) e anche chi entra nel merito dei contenuti sembra farlo più parafrasando commenti ed editoriali che non sulla base delle lettura del testo.

Dedicateci il tempo che merita: è il testo legislativo più importante dello Stato. Una volta cambiato passeranno tanti anni prima di poterci rimettere le mani e gli effetti potenziali sono molto profondi.

http://documenti.camera.it/leg17/dossier/pdf/ac0500n.pdf

La Costituzione è un testo troppo importante per modificarla solo per il gusto di cambiare. Nè ha senso farlo solo per fare piacere a una parte politica. Piuttosto penso sia importante capire se quanto proposto porti a un testo buono o a qualcosa di raffazzonato, che creerà più problemi di quanti ne vorrebbe risolvere. Ricordo i danni fatti dalla riforma del Titolo V una quindicina di anni fa, anche lì per un voto basato più su un’ideale romantico che su una valutazione realistica dell’effetto delle modifiche.

Allego anche il testo completo della Costituzione, che ricorda anche le numerose modifiche fatte negli anni.

Buona lettura!

 

Politica energetica fra 2030 e Leopolda

Renzi e l’Europa promuovono una politica energetica contraddittoria e ancorata a vecchie logiche basate sugli idrocarburi. Il futuro sarà anche l’inizio, ma il presente sa tanto di lontano passato.

Mentre scrivo Renzi sta tenendo il suo discorso alla Leopolda, e pochi minuti fa ha parlato di energia, di campi di idrocarburi in Mozambico, di tentativo del PD di ridare una politica energetica seria a Italia ed Europa. È uno dei primi temi che ha toccato e nei discorsi importanti non l’ha mai trascurato.

Tre giorni fa il Consiglio europeo ha scelto gli obiettivi al 2030 del nuovo Pacchetto clima-energia. Dal 20-20-20 si passa al 40-27-27, ossia alla riduzione del 40% delle emissioni climalteranti e all’aumento del 27% di fonti rinnovabili ed efficienza energetica (quest’ultimo nuovamente non vincolante, ripetendo l’errore del pacchetto precedente). Un risultato salutato come positivo solo da Governo e Confindustria.

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Bolletta, invece di colpire le rinnovabili rendiamo il sistema più efficiente

Se il mercato elettrico fosse gestito in modo efficiente, gli utenti potrebbero beneficiare da subito di una buona parte dei 23 €/MWh di riduzione del PUN che si sono avuti da dicembre 2013 ad oggi anche grazie alle rinnovabili. Un valore che, nemmeno a farlo apposta, corrisponde proprio al 10% di sconto in bolletta promesso da Renzi.

Si tratta di una riproposizione sintetica di quanto trattato nel post precedente. A chi lo avesse letto do appuntamento al prossimo post per altri temi.

Pubblicato su: QualEnergia.

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La politica energetica degli sconti in bolletta

Nonostante le previsioni della Strategia energetica nazionale nel nostro Paese si continua a porre l’attenzione al tema degli sconti in bolletta, diventati peraltro uno dei punti programmatici di Renzi, arrivando addirittura alla proposta di misure retroattive per il fotovoltaico. Ne vale la pena per un beneficio davvero modesto?

Pubblicato su: Quotidiano energia.

Dopo mesi di consultazione l’Italia si è dotata lo scorso anno di una Strategia energetica nazionale (SEN) con il D.M. 8 marzo 2013. Un provvedimento ardito in un Paese in cui si passa il tempo a disfare e rifare tutto, nell’ipotesi di base che chi ha agito prima comunque abbia fatto male. Purtroppo, a parte le citazioni in interventi di vario genere, la SEN non gode di particolare attenzione. Prendiamo i punti 1, 3 e 4 del documento: la prima delle priorità è l’efficienza energetica, accompagnata dallo sviluppo delle rinnovabili e dalla riforma del mercato dell’energia.

Peccato che la pratica si scosti da tali intenzioni. I temi che infatti hanno ricevuto attenzione in campo energetico negli ultimi mesi sono: una bozza di recepimento della direttiva sull’efficienza energetica con qualche spunto lodevole, ma meno coraggiosa di quanto la priorità 1 della SEN facesse intendere, attenzione incentrata sugli “sconti in bolletta” e sulle esenzioni per gli energivori, diverse decisioni avverse alle fonti rinnovabili (e al fotovoltaico in particolare), non ultima quella – per ora solo sulla carta – dello “spalma incentivi” obbligatorio, il capacity payment.

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