Energy industry transformation and challenges

trasformation of electricity generation

The energy industry is undergoing huge transformation and facing important challenges. Focussing on the electricity sector, it is not just distributed generation and non programmable renewable energy sources, nor the new opportunities linked to demand response. Over the last decades we passed from a model based on one or few large companies dealing with generation, distribution and supply to a liberalised market with a growing role played by small producers (prosumers). This is dramatically changing the electricity market and the way it works. I made some considerations at the AIEE symposium “Current and Future Challenges to Energy Security“.

My presentation opens by highlighting the path towards 2030 and the role of energy efficiency and renewable energy sources. I then show the steps of the transformation of the electricity sector from monopolies to distributed generation and the new demand response options made available by IoT and storage.

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Demand response e prosumer

full living grid source edie.net

Mi è capitato recentemente di scrivere di demand response – ossia di gestione attiva della domanda di energia – per FIRE e per RIE Energia e ne approfitto per condensare in questo articolo una serie di considerazioni sul tema. Soprattutto se i termini demand response o demand side management non dicono nulla è opportuno comprendere di cosa si tratti, perché nei prossimi anni acquisterà un’importanza crescente sia per gli utenti finali, sia per utility, ESCO ed altri operatori di mercato.

Il demand response è una modulazione della domanda di energia, in aumento o riduzione, al variare del prezzo della commodity. Non è un concetto nuovo, visto che affonda le sue radici nel demand side management di cui si parla da decenni. Una forma base è quella collegata alle tariffe multiorarie, in cui i prezzi differiscono a seconda della fascia (F1, F2, F3) e del giorno (festivo o feriale) di prelievo, introdotte per stimolare gli utenti a spostare i prelievi nelle ore di minore carico e, dunque, minore congestione per la rete e il parco di generazione. Un’altra forma di demand response può essere vista nei contratti di interrompibilità (per il triennio 2018-2020 la potenza impegnata è di circa 4 GW) per i quali un consumatore, tipicamente un grande utente industriale, volontariamente sceglie e si impegna ad una riduzione dei prelievi da rete o al distacco senza preavviso in cambio di un corrispettivo economico piuttosto cospicuo.

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