In questi giorni è in primo piano il tema delle politiche mirate al contenimento delle emissioni adottate dai comuni, in particolare l’idea di imporre una riduzione della temperatura ammessa negli edifici, in aggiunta ai blocchi parziali o totali del traffico. Si tratta di azioni pressoché inutili (se non dannose) che, oltre ad essere di difficile verifica, non producono alcun effetto permanente sui costumi della cittadinanza e dei responsabili degli impianti. La risposta alle problematiche ambientali evidenziate nell’ambito del summit di Parigi passa per politiche strutturali, non certo per iniziative mordi e fuggi.
L’articolo è stato pubblicato su formiche.net.
Non c’è dubbio che affrontare il tema dell’inquinamento delle aree urbane non sia semplice, quando non si abbia la fortuna di costruire una città ex-novo. Certo è che, a parte le emissioni provenienti da uomo e animali, le fonti di inquinamento su cui si può agire sono tre: il traffico veicolare, la climatizzazione degli edifici e, in misura minore, gli impianti industriali o di servizio.