L’efficienza energetica è la prima leva per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti a Parigi per contrastare i cambiamenti climatici. Nella presentazione fatta al Decennale di BIT illustro come la gestione delle risorse diventerà sempre più un elemento trainante del business e dunque un tema da supportare e premiare a livello di finanziamenti. Finanziamenti che dovranno riuscire a tenere maggiormente in conto la capacità del progetto di ripagare le somme prestate e che potranno contare sugli strumenti messi a disposizione dalla direttiva efficienza energetica (e.g. diagnosi energetiche, sistemi di gestione dell’energia, EPC, etc.) e dal mercato (e.g. protocollo IPMVP per la misura e verifica dei risparmi energetici).
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Energy manager 2.0
L’importanza dell’energy manager in collegamento al contrasto ai cambiamenti climatici, in ragione del contributo che la IEA attribuisce all’efficienza energetica in tale contesto, e l’evoluzione di tale figura per coniugare energia e core business.
Pubblicato su: e7.
L’efficienza energetica è un pilastro delle azione rivolta alla lotta ai cambiamenti climatici che a breve vedrà il fondamentale appuntamento della COP21 a Parigi, dove, senza esagerare, si deciderà il futuro del nostro pianeta. Come evidenziato dal recente rapporto della IEA “Energy efficiency market report 2015”, l’efficienza energetica ha contribuito con oltre 10,2 GtCO2 cumulative dal 1990 al 2014, di cui 0,8 GtCO2 nel 2014, a fronte di un livello di emissione globale nello stesso anno di 11,6 GtCO2. La IEA ipotizza che l’efficienza energetica, con oltre il 40%, dia il principale contributo alla riduzione delle emissioni necessarie per limitare l’incremento di temperatura nel 2050 a 2°C.