Questa volta sono talmente in ritardo con gli auguri che sento le renne di babbo natale ansimare dietro di me… Vabbè, si fa quel che si può e, come diceva quello, meglio tardi che mai. Vi lascio al mio tradizionale messaggio di auguri, sperando che possiate passare tutti un buon Natale e riposarvi durante le festività. Un pensiero speciale a chi invece è in difficoltà o immerso nel dolore e dunque non riuscirà a festeggiare. Il Bambinello, alla fine, ci ricorda che si può sempre ricominciare e che ciascuno di noi ha i suoi pastori e i suoi re magi.
Sin dalle elementari i temi non sono stati il pezzo forte del mio repertorio scolastico. Ricordo che allora ascoltavo con ammirazione i lavori delle mie compagne Valentina e Luana, che riuscivano a rappresentare scene incredibili, tripudio di immaginazione e arte di raccontare storie. Non che scrivessi male, ma con il mio approccio sintetico e concreto raramente andavo oltre il discreto.
Eppure, alla maturità classica fu proprio il mio tema a raccogliere i complimenti e le lodi della commissione. Avevo avuto la fortuna di potere scegliere una traccia che mi stava a cuore: il divario fra nord e sud del mondo, con le sue disuguaglianze insopportabili e indegne.
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