Riqualificazione energetica degli edifici pubblici: le linee guida Eurostat

linee guida Eurostat

In post passati avevo segnalato come l’approccio ai contratti EPC per la riqualificazione degli edifici pubblici da parte di Eurostat – che oltre a gestire le statistiche a livello comunitario monitora anche il rispetto del Patto di stabilità per la pubblica amministrazione – fosse piuttosto penalizzante. In sostanza il finanziamento tramite terzi risultava difficilmente utilizzabile senza iscrivere gli investimenti realizzati a bilancio, rendendo percorribile solo la strada dei contratti di servizio, sempre rischiosa in presenza di quote di lavori consistenti.  In seguito alla pressione ricevuta da molti Paesi membri, Eurostat è intervenuta nuovamente sul tema, modificando in modo piuttosto radicale la visione nel merito e rendendo il partenariato pubblico privato e gli appalti di lavori in relazione ai contratti EPC pubblici nuovamente una possibilità.

Di seguito la sintesi scritta per la newsletter di FIRE.

La proposta di Strategia energetica nazionale (SEN), su cui FIRE ha predisposto un documento di proposte di cui consiglio la lettura, ribadisce giustamente l’importanza dei contratti di rendimento energetico (EPC) per favorire la riqualificazione energetica di edifici e processi. Si tratta infatti di uno strumento che consente non solo di ottenere la garanzia delle prestazioni sui progetti di efficientamento energetico realizzato per la durata del contratto, ma anche di facilitare l’accesso alle risorse finanziarie di terzi, venendo incontro così alle esigenze dei soggetti che non dispongono di sufficiente equity da investire.

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