C’erano una volta i (Gesù) bambini

nonni

Si può festeggiare il Natale in un anno dominato da chiusure, restrizioni, lavoro che non c’è, morti e separazioni? Si può dare credito ai personaggi e alla storia del presepe quando si è presi da un mix di paura, rabbia o addirittura disperazione?

I miei nonni materni ebbero sette figli, più due nati morti, vissero separati per anni, prima per la guerra, poi per la necessità di lavorare (o meglio, campare, cosa ben diversa dallo stare lontani per seguire la carriera). Lavori duri e umili, tipici di quel periodo per terre lontane dalla ricchezza come il Friuli (che seppe costruirla negli anni del boom). Sapevano adattarsi a qualunque lavoro e qualunque condizione, senza lamentarsi, ma anzi grati di quello che avevano. Venivano da famiglie che nei giorni di festa potevano gustarsi una fettina di salame a testa e tenevano relazioni amabili con tutti. Trasmettevano serenità (beh meglio non vincere con mio nonno a carte, ma con me bambino era diverso…).

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I nuovi orizzonti di efficienza energetica e rinnovabili

Efficienza energetica e fonti rinnovabili sono chiamate ad avere un ruolo fondamentale nella riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici. Sempre più sarà richiesto un uso razionale e integrato delle risorse, a partire dall’energia, a tutti i livelli. Le politiche sono chiamate a favorire questa trasformazione di prodotti, servizi e stili di vita, facilitando gli investimenti nel settore attraverso una visione di lungo periodo. Una sfida impervia visti gli interessi in gioco delle parti legate alle fonti tradizionali e la necessità di scrollarsi di dosso il modo di pensare che ci ha accompagnato per decenni, basato sull’ignorare il conto salato che un uso spinto delle risorse avrebbe prima o poi presentato. Di seguito qualche considerazione sulle attuali politiche e sulla necessità di cambiare il modello di governance di questo Paese.

Pubblicato su: Il Pianeta Terra di marzo.

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