Superbonus (quasi) ai nastri di partenza

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Di seguito una rivisitazione dell’articolo scritto per la newsletter FIRE di settembre in tema di superbonus. Dopo l’emanazione dei decreti attuativi e una serie di chiarimenti, l’ENEA ha lanciato la nuova piattaforma per la presentazione delle domande. Si entra dunque nel vivo, in attesa che la scadenza della misura sia prolungata, come chiesto da più parti. E come necessario per consentirle di produrre risultati utili. L’articolo riassume quanto accaduto negli ultimi mesi.

Alzi la mano chi ha provato a informarsi in queste ultime settimane sulla possibilità di accedere al superbonus per ristrutturare il proprio condominio o la propria casa. Immagino che molti di voi l’abbiano fatto. E spero che abbiate alzato veramente la mano perché un po’ di moto fa bene, visto che fra gli effetti del lockdown possiamo senz’altro conteggiare l’aumento di patologie legate alla carenza di movimento… 

Immagino altresì che in molti casi queste richieste non abbiano prodotto grandi risultati pratici, più che altro per la confusione che ancora regna sovrana. Anche in questo caso l’unica certezza al momento è l’assenza di movimento, visto che tutto si è fermato nel mercato delle ristrutturazioni, in attesa di poter sfruttare le detrazioni al 110%. Apparentemente l’unico contesto in cui l’attività non è mancata – purtroppo senza le dovute cautele ­– è la movida, con le conseguenze che ora subiamo.

Comunque sia, ritardi di questo tipo sono prevedibili quando si introducono misure nuove o si modificano in modo rilevante quelle esistenti. Sebbene il superbonus vada a potenziare ed estendere sismabonus ed ecobonus, infatti, le novità rispetto ai provvedimenti precedenti sono molteplici e dunque è naturale che servano decreti attuativi, guide e pareri, nonché l’attivazione di una serie di strumenti di mercato (e.g. cessione del credito, assicurazioni, software, etc.). Le Istituzioni stanno lavorando per produrre quanto necessario e per chiarire i dubbi dei potenziali interessati, che sono evidentemente tanti. Anzi, va dato atto in generale di una risposta molto veloce, tanto più considerando il periodo estivo e la complessità del tema. 

Vale dunque la pena fare un riassunto di quanto successo nel corso dell’estate sul tema superbonus.

Cominciamo col ricordare che il superbonus, introdotto dal cosiddetto Decreto Rilancio (D.L. 34/2020), prevede la detrazione al 110% da recuperare in cinque anni sugli interventi di riqualificazione sismica o energetica. È inoltre possibile usufruire sia dello sconto in fattura (i.e. il fornitore sostiene direttamente le spese e l’utente finale non paga nulla), sia della cessione del credito (i.e. il credito viene passato dal cliente a un soggetto terzo, che può anche essere una banca). Condizione fondamentale per l’accesso al superbonus è la realizzazione di almeno uno dei cosiddetti interventi trainanti (cappotto termico, centrali termiche) e il miglioramento di due classi energetiche. Se tale requisito è soddisfatto, possono contestualmente accedere alla detrazione del 110% ed eventualmente contribuire al superamento delle due classi energetiche anche tutti gli interventi ricompresi nell’ecobonus, il fotovoltaico e i sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica. Altra possibilità per accedere al 110% è il sismabonus, che non prevede vincoli sul miglioramento delle classi sismiche e può trainare il fotovoltaico e i sistemi di accumulo all’aliquota fiscale maggiorata. 

Nel corso dell’estate sono stati pubblicati il Decreto Asseverazioni, che riporta le prescrizioni e la modulistica per attestare la rispondenza dei progetti ai requisiti di legge, e diversi documenti da parte dell’Agenzia delle Entrate (Provvedimento 8 agosto 2020, Circolare 24/E, Guida alle detrazioni, FAQ e risposte a interpelli) che definiscono e chiariscono una serie di aspetti importanti. È stata anche pubblicata sul sito del MiSE la versione firmata dai Ministri competenti del Decreto Requisiti (e.g. il provvedimento che stabilisce i criteri da rispettare per i vari interventi e i tetti di spesa), che però è ancora al vaglio della Corte dei Conti e potrebbe subire delle modifiche. Infine, il D.L. 104/2020 ha modificato il Decreto Rilancio introducendo la possibilità per i condomini di approvare i lavori relativi al superbonus con la maggioranza dei presenti, purché sia rappresentato in assemblea almeno un terzo del valore dell’edificio (ovviamente salvo conversione in legge con modifiche).

Nel frattempo, sul fronte del mercato si stanno andando a definire contratti (essenziali, visti i rischi potenziali in caso di valutazioni e controlli con esito negativo), collaborazioni (e.g. fra utility e ditte di settore), proposte dei gruppi bancari sulla cessione del credito, etc. Parlando con gli addetti ai lavori si ha comunque l’impressione che vi siano ancora diversi tasselli da mettere nella giusta posizione prima che appaia il disegno del puzzle.

Ho già segnalato in precedenza i miei dubbi su questa misura, soprattutto in ragione dell’eccessiva differenza fra un’offerta di riqualificazioni profonde attuale nell’ordine dei 30-40.000 interventi l’anno e una domanda che viaggia su almeno un ordine di grandezza in più. Sarei comunque lieto di essere smentito e di vederla funzionare. Ora è dunque importante partire ed avere tempo a sufficienza per riuscire a tradurre in pratica il superbonus ed evitare che in futuro sia visto come l’analogo del passaggio di una tromba d’aria.

Segnalo che FIRE ha organizzato e sta organizzando diverse iniziative sul tema: dai webinar sul funzionamento dello schema e sugli strumenti da impiegare, a guide dedicate e accordi specifici con le banche tramite FINCO per finanziare le imprese (cessione del credito, sconto in fattura, prestiti pronte, etc.) fino ai corsi di formazione. Iscrivetevi alla newsletter della FIRE o seguiteci sul sito o sui social per rimanere aggiornati!