Produttività energetica a Enermanagement

L’articolo sulla produttività energetica e le nuove frontiere dell’energy management pubblicata sulla prima pagina sulla newsletter FIRE di metà novembre. L’appuntamento per capire come evolvono le strategie dell’energy management e della sostenibilità al sostegno del core business è il 1 dicembre a Milano a Enermanagement, la conferenza annuale FIRE dove si parlerà di produttività energetica, diagnosi e sistemi di gestione dell’energia applicati, servizi energetici e applicazioni dell’IPMVP come protocollo di misura e verifica dei risparmi, e strumenti finanziari.

Pubblicato sulla newsletter FIRE n. 19 2015.

La conferenza COP21 di Parigi si avvicina con gli Stati Uniti che – come in passato e a causa del Congresso a maggioranza repubblicana, cieca di fronte ai dati e agli accadimenti – sembrano orientati a un accordo non cogente. Ciononostante, la maggior parte delle parti in causa ha ormai riconosciuto la necessità di puntare ai 2°C di contenimento della temperatura.

Anzi, il fatto che molte imprese leader di mercato abbiano perfettamente compreso la necessità (non solo l’importanza o la strategicità) di coniugare core business e sostenibilità lascia spazio a un moderato ottimismo.

La IEA, nella figura sottostante tratta dall’ETP 2015 report, mostra il contributo atteso per il settore industriale dall’efficienza energetica e dall’introduzione di processi innovativi nell’ottica della strategia dei 2°C (scenari 2DS).

Lo stesso rapporto stima in oltre 30 miliardi di dollari gli investimenti necessari per attuare tale strategia, ma evidenzia risparmi attesi in termini di combustibili non impiegati di quattro volte superiori. Vale a dire: salvare noi e il nostro mondo potrà anche costare, ma si ripaga da solo tenendo conto solamente dei benefici diretti.

Ma veniamo alle imprese e alla gestione delle risorse. L’energy manager in questo momento diventa ancora più di prima una figura determinante. Come mostreremo il 1 dicembre a Enermanagement con alcuni esempi illustrati da imprese di diversa tipologia, il nostro responsabile per l’efficienza energetica si configurerà sempre più come un manager della produttività energetica e della sostenibilità.

Sempre più imprese comprendono che l’energia non è solo una leva di costo, ma un fattore determinante nell’ottica della value proposition aziendale. Vale a dire comincia ad emergere il significato della figura IEA sui benefici multipli dell’efficienza energetica: riduzione dei rischi di produzione, aumento della qualità dei prodotti, miglioramento della produttività, creazione di ambienti di lavoro più salubri e confortevoli, etc.

I processi produttivi impiegano meglio le risorse, si adattano a una produzione variabile, utilizzano materiali meno inquinanti, producono prodotti che consumano meno e impattano meno sul ciclo di vita, compreso il packaging.

Queste sono le nuove frontiere dell’energy management, che si affiancano alla gestione tradizionale (risparmio energetico), agli strumenti (diagnosi, SGE, IPMVP) e alla finanza, gli altri temi che saranno oggetto di ampia trattazione a Enermanagement.