Il mio intervento sugli aspetti fondanti della direttiva sull’efficienza energetica presentato al convegno “Industria, occupazione, efficienza energetica: normativa, tecnologie e buone pratiche” organizzato da Anie Energia il 28 marzo a Energymed.
Argomenti trattati: la situazione rispetto agli obiettivi al 2020, gli elementi fondanti della direttiva 2012/27/UE e alcune considerazioni collegate agli energy manager, agli EGE, alle ESCO e ai sistemi di gestione dell’energia.
Nella tavola rotonda finale, oltre a evidenziare l’importanza dell’informazione, della formazione e della gestione, quando si parla di energia, ho portato qualche chiarimento sulla certificazione degli EGE. In sintesi:
- la certificazione di terza parte è l’opzione più credibile, ma la norma consente di autodichiararsi EGE o di farsi dichiarare tali dal proprio datore di lavoro;
- l’obbligo relativo al D.M. 28 dicembre 2012 sui certificati bianchi, ancora non operativo, richiede la certificazione;
- ci si può certificare presso qualunque soggetto, ma è preferibile selezionare quelli accreditati (identificati dall’apposito bollino di Accredia, come il Secem);
- la certificazione dell’EGE è prima di tutto basata sull’esperienza, quindi sul superamento di un esame, per cui conviene diffidare di chi non prevede requisiti consistenti da questo punto di vista (sarebbe come dare la patente a chi ha fatto solo una o due guide…);
- la certificazione non può essere basata su un corso formativo, per cui diffidare di chi lo richiede (invece i corsi possono correttamente contribuire al punteggio di valutazione del candidato);
- il numero di soggetti certificati è in crescita rapida e il mercato comincia a farne conoscenza;
- la figura degli EGE è probabilmente la prima ad essere in linea con la legge 4/2013 sulle professioni non organizzate in ordini e collegi (presenza di una norma tecnica e di associazioni che abbiano fatto richiesta per entrare nell’elenco di chi rappresenta tali figure professionali).
Per maggiori informazioni sul tema segnalo i siti http://em.fire-italia.org e www.secem.eu.