Intervista sulle attività della FIRE per l’Installatore italiano

Intervista rilasciata alla rivista l’Installatore italiano relative ai soci, agli energy manager e agli EGE.

Pubblicata su l’Installatore italiano.

Quando è nata l’associazione con quali obiettivi e come si è sviluppata nel tempo?

La FIRE è un’associazione tecnico-scientifica senza scopo di lucro nata nel 1987, fondata dalle due associazioni che rappresentavano allora gli energy manager e dall’ENEA. Per statuto promuove l’efficienza energetica in tutte le sue forme e la tutela dell’ambiente.

Dal 1992 ha ricevuto l’incarico a titolo non oneroso da parte del Ministero dell’industria (ora Ministero dello sviluppo economico) di gestire le nomine degli energy manager ai sensi della legge 10/91.

I principi che ispirano le attività FIRE sono un approccio super partes, concreto e multidisciplinare ai temi energetici, la promozione delle buone pratiche sull’efficienza energetica, la condivisione delle esperienze e delle problematiche incontrate sul campo da energy manager e operatori di settore, un’analisi continua del settore dell’energia per coglierne le evoluzioni e promuovere sviluppi positivi del mercato.

Il target fondamentale della FIRE è formato da aziende ed enti, energy manager, professionisti coinvolti nel mondo dell’energia, soggetti che la FIRE cerca di supportare con un approccio concreto all’energy management.

Come operate sul campo: com’è strutturata e come opera sul territorio italiano, eventuali contatti/collaborazioni con altre realtà (istituzioni, scuole, organizzazioni ecc.)

La FIRE ha la sede a Roma, nel centro ENEA della Casaccia, e un nucleo operativo di più di dieci collaboratori stabili. Si avvale inoltre di una rete di esperti per poter intervenire sul territorio nazionale sia nell’ambito della formazione, sia di altre attività (diagnosi energetiche, progetti locali, consulenze, etc.).

La FIRE collabora con le principali istituzioni e associazioni di categoria per migliorare il quadro legislativo di riferimento e favorire l’efficienza energetica.

Quanti/tipologia associati aderiscono a Fire

La compagine associativa della FIRE è uno dei punti di forza della Federazione, in quanto coinvolge esponenti di tutta la filiera dell’energia, dai produttori di vettori e tecnologie, alle società di servizi e ingegneria, dagli energy manager agli utenti finali di media e grande dimensione.

Sono infatti rappresentati fra i circa 500 associati produttori di energia elettrica e termica, distributori di energia, grossisti, società di servizi energetici ed ESCO, produttori di tecnologie efficienti, studi di ingegneria e liberi professionisti, energy manager e aziende come utenti finali, enti locali, associazioni, agenzie per l’energia, università ed enti di ricerca.

Ciò consente di avere un approccio orizzontale e multilaterale al tema dell’energia e di affrontare le problematiche sotto vari punti di vista.

Quali servizi/supporti offrite ai professionisti/aziende del settore?

La FIRE offre ai propri soci l’accesso al portale www.fire-italia.org, il più ricco presente in termini di contenuti collegati all’energy management. All’interno sono disponibili informazioni su legislazione, incentivi, soluzioni di energy management, buone pratiche, capitolati per servizi energia, studi e approfondimenti, etc.

La Federazione produce poi una newsletter quindicinale, la rivista trimestrale Gestione Energia, conferenze, convegni, gruppi di lavoro, attività formative, indagini, studi e ricerche di settore, campagne di informazione e diffusione, un supporto via e-mail su temi legati all’energy management.

Le attività presentano anche un respiro internazionale. La FIRE è coinvolta su incarico dell’ENEA nell’azione concertata per l’applicazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica e in diversi progetti nell’ambito di programmi europei.

Vi occupate inoltre di certificazione delle competenze?

La FIRE ha avviato nel 2008 il Secem (www.secem.eu), organismo interno dedicato alla certificazione degli Esperti in gestione dell’energia – EGE – secondo la norma UNI CEI 11339. Nel 2012 il Secem si è accreditato presso Accredia secondo la norma ISO 17024.

Il Secem consente ai professionisti in possesso di almeno tre anni di esperienza nel settore dell’energy management di certificarsi EGE con una procedura seria e rigorosa, conseguendo una qualifica che nel tempo sarà sempre più richiesta (ad esempio è previsto che diventi obbligatoria per presentare progetti collegati ai certificati bianchi – D.M. 28 dicembre 2012).

Quali sono le maggiori problematiche sollevate dal comparto?

L’elevato prezzo dell’energia pagato da una buona parte dei consumatori finali è una delle principali problematiche, acuita da una serie di scelte discutibili operate negli ultimi venti anni. Si è comunque avviata una trasformazione del sistema produttivo verso le fonti rinnovabili, scelta che, se supportata in futuro, potrà portare frutti nel medio e lungo termine. D’altra parte prezzi alti significano maggiore convenienza per gli interventi di efficientamento energetico, che se diffusi possono comportare ricadute benefiche per l’industria nazionale, il mondo dei professionisti e degli installatori, e i consumatori.

Il mercato di vostra competenza come affronta la crisi?

Il mix di crisi e prezzi alti dell’energia ha portato a un’accelerazione della sensibilizzazione dei consumatori verso le opportunità offerte dall’efficienza energetica. Il mercato non è ancora strutturato per cogliere le sfide e gli obiettivi del presente e al 2020 (sia in termini di domanda che di offerta), ma diversi segnali testimoniano come si sia avviato un processo di trasformazione che coinvolge tutta la filiera.

Quali potrebbero essere a vostro avviso le azioni che le istituzioni dovrebbero promuovere/incentivare?

Tutto ciò che facilita lo sviluppo del mercato dell’efficienza energetica, compreso un utilizzo intelligente delle fonti rinnovabili, e il rafforzamento dell’industria nazionale e della filiera merita di essere perseguito.

Meno demagogia (sconti agli energivori e differimenti degli oneri di sistema), più supporto e incentivazione delle buone pratiche e della semplificazione della normativa (che, a dispetto di tutti i proclami, è andata a complicarsi e a favorire corruzione e perdite di tempo), informazione su un tema – l’efficienza energetica – complesso e che dunque necessita tempo per essere metabolizzato.