L’intervista rilasciata alla redazione di In crescita, il sito della Regione Lazio dedicato agli strumenti e alle idee per le imprese.
Pubblicata su: www.increscita.it/news/l_energy_manager_svolge_un_lavoro_fondamentale_in_italia_sono_2_000-39
“L’ENERGY MANAGER? SVOLGE UN LAVORO FONDAMENTALE. IN ITALIA SONO 2.000”
Dario Di Santo, direttore Fire, spiega il ruolo del responsabile per l’uso razionale dell’energia e il percorso di formazione: “Laurea scientifica ed esperienza sul campo”
“L’Energy manager è una figura aziendale fondamentale, perché l’energia è una commodity di importanza primaria che va gestita da un professionista chiaramente individuato e competente”. Dario di Santo, direttore generale della Federazione italiana uso razionale dell’energia e con una lunga esperienza in materia di fonti rinnovabili ed efficienza energetica, spiega ainCrescita.it l’evoluzione del ruolo degli Energy manager in Italia. Questa figura professionale, che può essere interna o esterna all’azienda, nel nostro Paese è strettamente collegata a quella del Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia.
Ingegner Di Santo, che cosa fa un Energy manager?
La figura professionale è stata introdotta dalla legge 10/91 e oggi in Italia ci sono 2.218 Energy manager nominati da soggetti obbligati (dati Fire 2013). Svolgono un ruolo di riferimento per la conservazione e l’uso razionale dell’energia in un’organizzazione pubblica o privata. Non sono solo responsabili per l’acquisto dell’energia al miglior prezzo, ma devono anche individuare gli interventi di efficienza energetica necessari all’organizzazione e interfacciarsi con le altre funzioni aziendali.
Come svolge questo compito?
L’Energy manager deve conoscere i consumi energetici dell’azienda, dalle bollette al dettaglio per le varie fasi dei processi produttivi, e individuare gli obiettivi per la riduzione del fabbisogno e soprattutto degli sprechi. Una volta individuate le soluzioni deve comunicarle agli organi decisionali.
Gli interventi per l’efficienza comportano investimenti. È complicato spiegare l’importanza anche in termini di ritorno economico di queste operazioni?
Gli interventi di efficienza energetica hanno molti benefici, anche in termini di costi di manutenzione e di miglioramento delle condizioni di lavoro. Ad esempio le lampade led durano di più, per cui vanno sostituite con minor frequenza e garantiscono un ambiente più illuminato. Compito dell’Energy manager in questo caso è di quantificare tutti i vantaggi economici per promuovere gli interventi. È importante comunicare bene questo messaggio, perché è un argomento tecnico.
Come si diventa Energy manager?
Non esiste un percorso di formazione specifico, anche se lauree scientifiche – ingegneria energetica o per l’ambiente e il territorio – sono una buona base di partenza, oltre alla certificazione UNI CEI 11339 per Esperto della gestione energetica (Ege). È importante che sia un manager di alto livello, specie nelle organizzazioni più grandi, perché deve parlare con l’amministratore delegato e con chi prende le decisioni. Quello che fa davvero la differenza è l’esperienza nel settore energetico, accumulata sul campo.
Qual è il ruolo del Fire?
La Federazione italiana uso razionale dell’energia gestisce un elenco – che non è un albo – per incarico del Ministero dello Sviluppo Economico. Ogni anno il rappresentante legale dell’organizzazione interessata nomina l’Energy manager.