Pubblicate le linee guida FIRE sui contratti a rendimento energetico nella P.A.
Sono stati pubblicati sul portale dell’ENEA gli studi realizzati nell’ambito della ricerca di sistema nel 2013. Fra questi segnalo i due rapporti predisposti da FIRE a beneficio della P.A.:
- Indagine conoscitiva sulla diffusione e applicazione del finanziamento tramite terzi (FTT) e dei contratti a prestazione energetica garantita (EPC) negli edifici della Pubblica Amministrazione
- Guida ai contratti di prestazione energetica negli edifici pubblici
Il primo studio mostra la situazione della P.A. in Italia con riferimento all’utilizzo del finanziamento tramite terzi e dei contratti a prestazioni garantite. Gli elementi fondamentali emersi sono:
- le differenze sugli uffici responsabili delle scelte contrattuali energetiche (nella metà dei casi il Patrimonio, ma anche l’ufficio tecnico, amministrazione e finanza o i singoli centri di spesa per scuole e sanità presentano percentuali superiori al 10%), che indicano una differenziazione di approcci e competenze a questa tematica;
- l’importante ruolo della Consip, più incisivo nelle forniture elettriche rispetto ai contratti di gestione dell’energia termica;
- il numero si soggetti che ha fatto ricorso al finanziamento tramite terzi (28%, di cui praticamente tutti si dichiarano interessati a un riutilizzo successivo, a testimonianza dei buoni risultati ottenuti);
- la maggiore difficoltà a sfruttare i contratti a garanzia delle performance (14% i casi positivi);
- la scarsa attenzione al monitoraggio, fondamentalmente limitato alla verifica della riduzione dei consumi e solo in alcuni casi esteso al benessere degli occupanti o alla valorizzazione degli edifici;
- la barriera della scarsa preparazione del personale delle amministrazioni e della difficoltà a predisporre una contrattualistica adeguata.
La figura seguente riassume l’adozione di FTT e EPC per tipologia di utenza e mostra che solo i comuni metropolitani, presumibilmente in virtù della maggiore strutturazione e disponibilità di risorse competenti vedono un’adozione allargata.
Sono emersi alcuni casi di esperienze positive di applicazione del finanziamento tramite terzi e dei contratti a garanzia delle prestazioni energetiche. I risultati positivi sono stati ottenuti principalmente grazie all’intraprendenza e alla volontà di singoli soggetti più che a procedure strutturate, e quindi la loro replicabilità non è garantibile, specie nelle realtà più piccole. La carenza di conoscenza sui consumi e la scarsa attitudine al monitoraggio si uniscono alla scarsità di know-how specifico nel frenare l’utilizzo di EPC e FTT, strumenti fondamentali per riqualificare energeticamente gli edifici pubblici in un’ottica di valorizzazione del parco immobiliare e di miglioramento dei luoghi di lavoro, oltreché di riduzione dei consumi. Non a caso l’indagine conferma che raramente gli energy manager, già in grande difetto di nomina nella P.A. come evidenziato nel rapporto FIRE Evoluzione del ruolo degli energy manager in italia e statistiche sulle nomine, vengono coinvolti.
Campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione sono dunque fondamentali per migliorare la situazione, insieme alla diffusione di sistemi di gestione dell’energia ISO 50001, finora limitati ad alcuni enti più virtuosi.
Da questo punto di vista le linee guida sui contratti di prestazioni energetiche possono aiutare, ma è richiesta la disponibilità delle amministrazioni pubbliche a dedicare tempo e risorse allo scopo.
La guida illustra in particolare l’esperienza della Provincia di Milano collegata al programma ELENA della BEI, in quanto riunisce gli elementi di base della contrattualistica EPC con la possibilità di farsi finanziare con fondi europei sia l’assistenza tecnica (realizzazione delle diagnosi energetiche, individuazione dei partner, predisposizione dei contratti, supporto pre e post-gara, etc.), sia la realizzazione degli interventi.
Ciò ha consentito di varare un programma ampio di riqualificazione degli edifici scolastici dei Comuni della Provincia, con interventi sull’involucro e sugli impianti. I concetti esposti sono comunque validi anche nel caso in cui l’Amministrazione intenda procedere senza supporti esterni.
Lo strumento individuato è quello della concessione, in virtù del trasferimento sul fornitore sia della realizzazione, gestione e manutenzione degli interventi, sia dei rischi imprenditoriali collegati alla riqualificazione energetica e ai risultati conseguiti. Ciò consente tra l’altro all’Ente interessato di iscrivere in bilancio i canoni delle ESCO e non gli investimenti realizzati (trasferimento al privato dei rischi di costruzione e disponibilità), con i relativi vantaggi sul piano del Patto di Stabilità.
La guida si rivolge alle Amministrazioni con una preparazione di base, per quanto possa fornire spunti e indirizzi anche a chi è alle prime armi. Per questi ultimi il percorso si può sintetizzare così:
- utilizzo delle gare Consip per conseguire una prima base di risultati e, soprattutto, per raccogliere i dati su edifici, impianti e consumi che sono fondamentali per poter imbastire una gara a prestazioni garantite;
- realizzazione di un catasto edifici dell’Amministrazione;
- ricognizione del mercato (soluzioni tecnologiche, ESCO e operatori coinvolgibili, banche e istituti finanziari, legislazione e incentivi disponibili);
- eventuale preparazione di un progetto in grado di sfruttare i programmi BEI (ELENA, JESSICA e finanziamenti erogati dalle banche partner) o l’energy efficiency fund;
- identificazione con partner tecnici degli interventi realizzabili;
- predisposizione di un capitolato di gara;
- svolgimento e aggiudicazione della gara;
- monitoraggio e individuazione degli elementi di miglioramento sfruttabili in contratti futuri.
Ricordo le altre guide recenti predisposte da FIRE per la P.A.:
- Risorse per incentivare l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili nella P.A.
- Guida operativa per l’ottenimento dei certificati bianchi nell’edilizia pubblica
Per approfondimenti vi rimando ai due rapporti indicati e segnalo che sul portale dell’ENEA, così come sul portale dell’RSE, sono disponibili altri studi interessanti per diversi soggetti.