Energy manager: una risorsa preziosa per l’efficienza energetica

energy manager 2012

L’energy manager è la risorsa fondamentale per fare efficienza energetica nelle imprese e negli enti, eppure ancora oggi è largamente inutilizzato nel settore pubblico e spesso non valorizzato adeguatamente nemmeno in quello privato. Nell’articolo si forniscono le informazioni di base su chi sono gli energy manager.

Pubblicato su Green Business.

La maggior parte delle organizzazioni ha compreso che l’efficienza energetica rappresenta un’opportunità importante per conseguire dei risparmi in bolletta e dunque alleviare una struttura costi perennemente in crescita. Un numero inferiore di soggetti si è soffermato a ragionare sulla reale portata dell’efficienza, che non consente solo di risparmiare, ma anche di rivedere i propri processi nell’industria e di ripensare i propri prodotti e servizi per partecipare alla transizione verso la green economy.

In entrambi i casi il primo passo per cogliere le opportunità è avere a disposizione un bravo energy manager. Non solo si tratta di una figura fondamentale per affrontare efficacemente il tema dell’efficienza energetica all’interno di un’organizzazione, ma in alcuni casi anche di un obbligo normativo, visto che la legge 10/91 richiede a tutti i soggetti del settore industriale con consumi annui superiori ai 10.000 tep – e a 1.000 tep per gli altri settori – di provvedere alla nomina annuale del “responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”, inoltrando apposita documentazione alla FIRE (http://em.fire-itaia.org). Una nomina che può essere effettuata anche da chi non raggiunge tali soglie di consumo, soprattutto se si desidera partecipare direttamente allo schema di incentivazione dei certificati bianchi.

L’energy manager idealmente è un dirigente di livello elevato, con accesso all’amministratore delegato e alla guida di un team di energy management, responsabile inoltre del sistema di gestione dell’energia (ISO 50001). Questo è in effetti il caso di alcune grandi realtà. Al calare della dimensione aziendale tende a venire meno il team di supporto o a diminuire la posizione dell’organigramma, scelte che portano a una riduzione dell’efficacia dell’azione dell’energy manager, ma che sono giustificate dalla contestuale diminuzione della bolletta annua (e.g. un’azienda che consuma 10.000 tep/anno ha un costo annuo dell’energia nell’ordine dei 5-7 milioni di euro, cui possono corrispondere risparmi annui incrementali superiori ai 100-300 mila euro). Nelle organizzazioni più piccole l’energy manager è spesso un consulente esterno, con i pregi e difetti di tale soluzione.

I dati al 2012 parlano di 1.532 energy manager nominati dai soggetti obbligati, cui si sommano 399 energy manager locali (ossia collegati ad aziende multisito). Ad essi vanno aggiunti 143 nomine pervenute tardivamente (più 17 locali) e 530 inviate da soggetti non obbligati dalla legge (più 102 locali). Volendo comprendere tutti si tratta dunque di 2.723 nominati, un dato in leggera crescita, più che altro sul fronte dei soggetti non obbligati. Quello che colpisce, sulla base delle stime della FIRE, è l’inadempienza della P.A. Solo due amministrazioni centrali, 7 regioni, 43 province, 36 comuni capoluogo e 69 altri comuni hanno nominato contro un migliaio di presumibili obbligati. Molto meglio va per fortuna nell’industria, con percentuali stimate di adempienza anche superiori al 90% nei comparti energivori.

Dal punto di vista del profilo, l’energy manager ha idealmente una base di competenze tecniche, soprattutto al diminuire della dimensione aziendale, quando il ruolo di realizzare azioni di efficientamento ricade su di lui e non su di un team allargato. L’ENEA con la FIRE dagli anni novanta, ma anche numerosi altri soggetti più di recente, offrono corsi di formazione e di aggiornamento per questa figura.

Dal 2009 è disponibile inoltre la norma UNI CEI 11339, che consente di certificare l’energy manager come Esperto in gestione dell’energia (EGE). La certificazione come EGE richiede il possesso di requisiti esperienziali e il superamento di un esame. Il primo organismo ad essere accreditato per rilasciare la certificazione è il Secem (www.secem.eu).