Efficienza energetica per bar e ristoranti

Opportunità per l’efficienza energetica per bar e ristoranti descritte in un’intervista per la rivista Bargiornale. In questa fase di incertezza può non essere facile investire, ma le prospettive di innalzamento dei tassi di interesse consigliano di valutare la possibilità di riqualificare le proprie strutture, rivedendo il proprio business considerando anche gli aspetti legati all’energia e alla sostenibilità.

A fronte dei significativi rincari dell’energia una microimpresa come un bar quali strategie può mettere in campo per calmierare la propria bolletta? 

Nella maggior parte dei casi sprechiamo energia senza rendercene conto. Suggerisco di provare a verificare se le luci e l’impianto di climatizzazione rimangono accesi quando non servono. In questo caso il rimedio è semplice. Un’altra opzione a basso costo è quella della regolazione degli impianti, spesso non ottimizzata (troppo caldo in inverno e freddo in estate, luci senza sensori di presenza nei bagni o in altri locali ad occupazione saltuaria, banchi frigo non ottimizzati o non manutenuti). In generale la manutenzione non va trascurata. La pulizia degli scambiatori di calore, ad esempio e il ripristino della coibentazione dei tubi possono aiutare.

Vi sono poi opportunità di investimento. Le principali opzioni riguardano l’illuminazione (lampade a led, sensori di illuminazione e presenza, corpi illuminanti efficienti), la climatizzazione (pompe di calore, sistemi di regolazione automatica collegati a temperatura, umidità e concentrazione CO2 interne, recuperi di calore da cucine e forni e free cooling, coibentazione nel caso di chioschi), dispositivi più efficienti (forni, cucine, banchi frigo, etc.), le fonti rinnovabili (solare fotovoltaico e solare termico). Posso suggerire alcuni suggerimenti redatti nell’ambito di un progetto in cui eravamo stati coinvolti alcuni anni fa, ancora validi e disponibili in questo manualetto: https://energycheckup.eu/uploads/media/IT_20misure.pdf. Diciamo che i risultati migliori si possono conseguire con soluzioni su misura, da individuare insieme ad un esperto di settore, come un EGE – esperto in gestione dell’energia.

C’è infine la possibilità di lavorare sulla filiera per ottimizzare i consumi nel bar: ad esempio confrontando bevande alla spina e bevande in lattina o bottiglia, gestione dei prodotti dolciari e salati, etc. 

Tra le misure che un bar può prendere c’è anche quella di una revisione dei contratti di fornitura. Quanto può risparmiare una microimpresa scegliendo, ad esempio, le tariffe più appropriate? 

Si tratta più che altro di non stipulare contratti poco convenienti e di ricordarsi di ridiscuterli annualmente. Come con la telefonia rimanere fissi con un fornitore e un contratto difficilmente paga. Va però detto che le imprese piccole non hanno grande potere di acquisto. Una scelta è quella fra contratti a prezzo fisso e a prezzo indicizzato. In entrambi i casi si può guadagnare o perdere in funzione dell’andamento dei mercati. Pensiamo alla pandemia: chi aveva un contratto a prezzo variabile ha guadagnato nella prima fase, quando i prezzi sono calati notevolmente. Viceversa, quando dopo la scorsa estate sono aumentati fino ad arrivare dove sappiamo, chi aveva il contratto a prezzo fisso ne ha beneficiato. In generale i contratti a prezzo fisso hanno quantomeno il vantaggio di garantire la spesa per il periodo di validità delle condizioni.

In base alle vostre previsioni cosa attende le pmi italiane nel medio termine e le misure che il governo vuole mettere in campo contribuiranno a calmierare il mercato?

Fare previsioni in questa situazione è impossibile. Speriamo che la ragionevolezza prevalga nella guerra in Ucraina e che si possa tornare ad una situazione meno rischiosa (e dunque meno volatile in merito ai prezzi). Dobbiamo comunque attenderci un sistema di mercato diverso da quello degli ultimi anni, in quanto le relazioni commerciali sono state messe a dura prova prima dalle politiche dei dazi, poi dalla pandemia e ora dalle conseguenze della guerra. Questo significa che investire in efficienza energetica e fonti rinnovabili, nonché nell’innovazione di prodotti e servizi, porta con sé dei rischi, ma anche la possibilità di ricadere in piedi nel futuro.

In base alla vostra esperienza, avere notato anche da parte delle microimprese una maggiore sensibilità riguardo i temi del risparmio energetico con investimenti mirati (ad esempio, l’utilizzo di attrezzature a basso consumo o la sostituzione delle luci a incandescenza o neon con quelle a led) o con il ricorso a un energy manager?

In generale la situazione negli ultimi venti anni è migliorata, ma siamo ancora ben lontani da un uso razionale dell’energia. Le micro e le piccole imprese difficilmente possono nominare un energy manager fra i propri dipendenti, ma è sempre possibile indirizzarsi su un EGE (nel sito del nostro organismo di certificazione, ad esempio, si possono trovare gli esperti per area geografica: http://www.secem.eu/trova-un-ege-2/; ovviamente ve ne sono altri certificati da altri organismi). Si può anche pensare di lavorare con le associazioni territoriali per dotarsi di un energy manager che possa seguire le strutture in una certa area. I bar appartenenti alle catene potrebbero infine considerare la possibilità di prevedere premi per i dipendenti nel caso ottengano riduzioni dei consumi.

Per i chioschi, con le giuste tecnologie sull’involucro e le fonti rinnovabili, unite agli interventi di efficientamento energetico, in questo caso realizzabili anche sull’involucro, si possono fare salti avanti notevoli in termini di consumi. Nel caso dei bar che si trovano all’interno dei condomini il discorso può essere un po’ più complesso, anche in funzione della tipologia di contratto nel caso di locazione. Ritengo si possa comunque ragionare con il proprietario delle mura per eventualmente condividere le spese di intervento. Per alcune soluzioni sono tra l’altro disponibili incentivi nazionali, come il conto termico e le detrazioni fiscali, o locali. Per le altre, con i prezzi attuali i tempi di ritorno possono comunque essere brevi. 

È infine fondamentale rivolgersi ai fornitori di prodotti tecnici, come i banchi frigo o le cucine, per comprendere le molteplici opportunità legate all’uso di nuove soluzioni. I migliori risultati, per chi ha la capacità di investire, si possono ottenere mettendo insieme il rinnovamento del core business con l’uso efficiente dell’energia e delle altre risorse.