Efficienza energetica ed elettronica di potenza

Le interviste realizzate insieme a Maurizio Melis per l’Innovation hub di DHC Europe sul tema dell’efficienza energetica e dell’elettronica di potenza. Un’occasione per parlare dell’importanza di usare meglio l’energia, degli energy manager, e di elettrificazione dei consumi.

Le domande poste nell’intervista: Quanto ci giochiamo rispetto alla transizione energetica sul pilastro dell’efficienza? Quanta energia sprechiamo e quali obiettivi si è posta l’Italia in merito? Qual è la situazione di una figura come quella dell’Energy Manager in Italia? Qual è l’importanza dell’elettrificazione nello spingere ad un utilizzo più razionale dell’energia e quale il peso che le nuove tecnologie basate sull’elettronica di potenza hanno sull’efficienza energetica?

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Qualche suggerimento energetico per il nuovo Governo

Il testo dell’intervista pubblicata sull’ultimo numero della rivista Gestione Energia, con qualche suggerimento energetico per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento, senza dimenticare le ragioni per cui l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili dovrebbero essere una priorità e sono utili per il Paese. Non mancano le prime azioni che dovrebbero considerare le imprese per rispondere al caro energia e le attività di supporto messe in campo da FIRE.

Cosa dovrebbe fare il nuovo governo per spingere l’efficienza energetica?

Anzitutto riconoscere che è saggio, utile e conveniente promuovere con forza l’uso razionale dell’energia. Senza una visione in tal senso l’efficienza energetica rimarrà politicamente confinata a qualche comunicato o interrogazione, senza produrre effetti consistenti. Vale dunque la pena cominciare col dire perché conviene fare dell’efficienza energetica una priorità:

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Efficienza energetica per le industrie nella crisi

La chiacchierata con Maurizio Melis di Radio24 sul tema dell’efficienza energetica per le industrie nella crisi dei prezzi. Partendo da quello che si è fatto, ma soprattutto da quello che non si è fatto in termini di efficientamento energetico, arriviamo a parlare della visione che le imprese (ma anche la politica) devono avere del futuro. E della conseguente necessità di cambiare modelli di business, prodotti e servizi nell’ottica di un uso migliore e via via più ridotto dell’energia.

L’intervista è stata messa in onda il 10 ottobre nell’ambito di Smart City.

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La sostenibilità ambientale strumento di pace e prosperità

FIRE decarbonizzazione e sostenibilità

Beh, il titolo è un po’ altisonante, e non molto in linea con i contenuti generali di questa intervista rilasciata la scorsa settimana al magazine del GSE, ma si sa che i titolatori si muovono con logiche loro proprie. Ho deciso però di lasciarlo anche nel blog perché alla fine è un concetto che non solo ho espresso nel testo, ma a cui credo fermamente. È parte della mia visione e anche di quella di FIRE. E mi ricorda il tema di maturità, in cui trattai proprio il tema del divario fra nord e sud del mondo, la necessità di trovare un equità sociale e il ruolo della sostenibilità ambientale in tutto questo. Per il resto troverete nell’intervista temi legati alle sfide che ci troviamo ad affrontare sul fronte energetico. Buona lettura.

Direttore, parliamo del ruolo di FIRE nel panorama energetico italiano

FIRE – Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia – nasce nel 1987 con lo scopo di promuovere l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la sostenibilità ambientale. Si rivolge a chi opera nel settore, sia lato consumatori di energia, sia lato offerta (produttori di tecnologie, utility ESCO, consulenti) offrendo attività di networking, condivisione di buone pratiche, produzione di documenti di posizionamento per favorire l’uso razionale dell’energia, formazione a 360° sull’energy management e i temi energetici, indagini e studi di settore e di mercato, attività di cooperazione internazionale e consulenze mirate. 

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Transizione energetica e PNRR

FIRE decarbonizzazione e sostenibilità

Testo dell’intervista rilasciata lo scorso luglio su transizione energetica e PNRR, con un focus sull’efficienza energetica. La pubblico in ritardo perché è una delle tante attività svolte lo scorso anno e non passate sul blog. Penso contenga qualche spunto interessante anche oggi. L’articolo è apparso su Transizione ecologica Italia.

Il Pnrr, sul fronte energetico, punta alle rinnovabili. Posto che i miracoli non esistono, com’è posizionata l’Italia rispetto agli obiettivi dell’accordo di Parigi e alle strategie contenute nel piano?

Diciamo che il PNRR si fonda su un uso più razionale dell’energia, rinnovabili senza dubbio, ma anche efficientamento energetico nei vari settori, con una maggiore destinazione delle risorse a edifici e mobilità. Si tratta di un piano importante, visto che il PNRR da solo cuba per l’Italia oltre 191 miliardi di euro, che arrivano a 235 miliardi di euro considerando anche React EU e il fondo complementare. Tanto per avere un termine di paragone, il PNIEC prevedeva un investimento cumulato aggiuntivo rispetto alle politiche correnti di circa 185 miliardi di euro. Evidentemente il PNRR risponde ad esigenze più ampie e collegate al rilancio dell’economia nei Paesi Membri, ma se ne intuisce la portata sull’azione di decarbonizzazione.

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