Auguri di buon Natale!

buon natale

Parole parole cantava Mina, per difendersi dallo spasimante incapace di offrirle qualcosa di diverso dalle sdolcinate, ma vuote, “caramelle”. Un tormento per lei, senza dubbio, ma chi non c’è passato, interpretando l’una o l’altra parte (o entrambe in occasioni diverse), ricordandolo anni dopo col sorriso.

Certo, nel caso dell’innamorato si trattava di un uso non molto efficace della parola, tipico di chi parla senza ascoltare (del resto al cuor non si comanda). Ma sempre meglio che uscire con lo/la spasimante e passare il tempo al cellulare, come si vede spesso oggi.

Già, la parola, così potente, così dimenticata, così abusata.

Potente perché in principio era il Verbo. La parola può creare e distruggere, tanto da avere motti in tutte le culture per invitare a farne un buon uso e per ricordarci il valore del silenzio e dell’ascolto. Non buttiamo via le nostre parole!

Dimenticata, perché la maggior parte delle persone se ha un problema ne parla con tutti, tranne che con la persona con cui il problema lo ha. Col risultato che questo si ingrandisce, invece di risolversi. Eppure parlarne è molto più semplice di quello che sembra.

Abusata, perché nell’era dei social si usa la parola più per distruggere che per costruire. Non che non ci sia chi prova a produrre qualcosa di buono, ma l’insieme di parola scritta (che taglia la comunicazione paraverbale e non verbale) e scritti brevi (niente approfondimento) è quanto di più deteriore possa esistere per la parola. Ci sta stretta, diventa tagliente. Ma nulla ci impedisce di usarla meglio anche lì.

Il Natale è il periodo in cui più facilmente possiamo usare il silenzio per capire e la parola per costruire. E poi, come si usa dire, canta che ti passa…

Buon Natale a tutti!