Intervista sulle attività FIRE e l’efficienza energetica negli edifici

attività FIRE e efficienza energetica negli edifici

Verona network mi ha intervistato sulle attività FIRE e sull’efficienza energetica negli edifici. È stata un’occasione per raccontare quello che facciamo in FIRE, alcuni dei progetti attivi rivolti alle imprese e le opportunità attuali per la riqualificazione energetica degli edifici.

Di seguito è disponibile una sintesi testuale dell’intervento oltre alla video intervista.

Cos’è FIRE e quali sono le vostre attività?

«FIRE è un’associazione che è stata creata nel 1987 con lo scopo è quello di promuovere l’uso razionale dell’energia in un’ottica di sostenibilità ambientale. Le attività di FIRE sono quindi rivolte a incentivare un uso intelligente dell’energia, una risorsa fondamentale, per la quale l’Italia dipende per oltre l’80% dall’estero. 
Le azioni di FIRE mirano sia a collaborare con le istituzioni per migliorare il quadro legislativo, sia a introdurre strumenti che promuovano un’evoluzione corretta del mercato dell’energia. Sviluppiamo infine una serie di servizi rivolti alle imprese per cercare di aiutarle a operare al meglio in questo settore. 
Abbiamo due focus in particolare. Anzitutto cerchiamo di promuovere il ruolo degli energy manager, figure di cui gestiamo le nomine annuali su incarico del ministero dello Sviluppo Economico dal 1992; in secondo luogo, attraverso il SECEM, certifichiamo e promuoviamo l’esperto in gestione dell’energia (EGE).
Operiamo a tutto campo nell’ambito dell’energy management: aspetti tecnologici, legislativi, finanziamento di progetti, contrattualistica e così via».

Quali sono i vostri progetti per il 2021?

«Abbiamo in cantiere diversi progetti, in parte collegati al programma Horizon 2020 della Comunità Europea, che noi curiamo per quanto riguarda l’impatto nel nostro paese. Porteremo avanti un’azione legata ai sistemi di gestione dell’energia, fondamentale strumentoper le imprese per strutturarsi in un’ottica di decarbonizzazione e di sostenibilità. All’interno del progetto DEESME, in particolare, cercheremo di adattarli alle piccole e medie imprese, che sono la vera ossatura del nostro sistema produttivo nazionale. 
Abbiamo un secondo progetto rivolto alle PMI, Go safe with ESI, il cui scopo è offrire agli imprenditori un servizio energetico per investire con serenità in efficienza energetica e fonti rinnovabili. Ciò grazie a garanzie contrattuali, una validazione di parte terza del progetto e della sua realizzazione e un’assicurazione sulle prestazioni. 
A livello istituzionale, infine, stiamo portando avanti il progetto ENSMOV, rivolto ai ministeri e alle autorità nazionali, mirato a condividere le esperienze positive fatte nei vari Paesi europei membri in modo da arrivare ad avere delle policy sempre più efficaci nel settore dell’efficienza energetica». 

Quali possono essere le linee guida da seguire per promuovere l’efficienza energetica negli edifici?

«Se pensiamo alle imprese che operano in questo settore, mi sento di dare linee guida di due tipi. Prima di tutto investire nelle competenze, sfruttando le opportunità di lavoro create da strumenti come il superbonus 110% con l’obiettivo di qualificarsi per gestire in modo adeguato interventi di riqualificazione profonda degli edifici. In questo modo si può riuscire effettivamente a dare un contributo alla riduzione del fabbisogno energetico degli edifici, assicurando altri vantaggi, per esempio sul comfort ambientale e acustico.
L’altro ambito in cui investire è la digitalizzazione: le imprese che negli ultimi anni si sono attrezzate da questo punto di vista stanno sfruttando in modo molto più semplice e diretto strumenti complessi come il superbonus e interventi articolati come quelli che coinvolgono involucro edilizio, impianti e generazione elettrica . 
Diciamo in generale che questo è un ottimo momento per sfruttare gli incentivi governativi e rilanciare il proprio business. Nel medio periodo sarebbe poi importante che le imprese investissero nella cosiddetta “industrializzazione”. Ciò significa produrre in azienda componenti prefabbricati e assemblarli in modo sempre più rapido in cantiere. Questa è una delle sfide principali del medio futuro perché permette di aumentare la qualità degli interventi, riducendone i tempi e i costi».